Elezioni nella Repubblica Dominicana: positivo il commento del cardinale López Rodríguez
“Occorre prendere coscienza sui rischi che affronta il mondo ma anche la Repubblica
Dominicana per via del caro petrolio e della crisi alimentare e agire senza voltare
le spalle a queste realtà”. Così, domenica scorsa l’arcivescovo di Santo Domingo,
cardinale Nicolás de Jesús López Rodríguez, durante la celebrazione eucaristica per
ringraziare il Signore che “ha donato al nostro popolo – ha spiegato - elezioni politiche
trasparenti e pacifiche”. Alla Santa Messa erano presenti le più alte autorità della
nazione tra cui il Presidente uscente Leonel Fernández, rieletto venerdì scorso con
quasi il 54% dei voti. Il porporato in riferimento alle prime parole del vincitore,
che aveva rilevato l’importanza della coesione sociale nazionale, ha lanciato un appello
affinché “tutti sentano la responsabilità di mettersi al servizio dell’unità nazionale,
in particolare in un momento di crisi internazionale”. Come aveva già spiegato alla
stampa dominicana, il cardinale Nicolás de Jesús López Rodríguez, ha sottolineato
la gravità della crisi alimentare che colpisce in questi mesi numerosi Paesi del mondo
avvertendo sul rischio che possa estendersi ad altre popolazioni. Il porporato ha
voluto insistere sulla “responsabilità dei singoli cittadini” che, “in difesa del
bene comune” non devono sottrarsi “all’appello dei governanti per affrontare insieme
i problemi della nazione”. I vescovi dominicani nel loro ultimo messaggio si erano
già dichiarati preoccupati in merito a diverse situazioni allarmanti. Sull’educazione
avevano affermato che “lo Stato e la società devono intraprendere azioni più concrete,
tra cui quella di imporre l’obbligatorietà della scuola per tutti”, in quanto necessaria
“per la vita e per il contributo positivo al progresso della società”. La Conferenza
episcopale si era soffermata anche su questioni come la droga ed il narcotraffico,
“da contrastare senza paura né condizionamenti perché contrari alla vita”, ma anche
l’aborto, dal momento che anch’esso è “una soppressione violenta di una vita”. Il
messaggio ricordava infine che il compito principale del governo è di assicurare i
servizi di base a tutti i cittadini, in particolare l’elettricità e l’alloggio, ma
anche un salario “giusto”, adeguato al costo della vita. (A cura di Luis Badilla)