2008-05-20 14:23:04

Il cardinale Martino ai giovani industriali della Provincia di Lucca: c'è necessità di un ordine economico eticamente orientato, a servizio della persona umana


Il modello dell’homo oeconomicus è in crisi di identità e in via di superamento: ciò significa che l’economia ricomincia a fare sostanzialmente i conti con l’etica. Lo ha affermato ieri il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il cardinale Renato Martino, parlando ad un convegno del Gruppo giovani Industriali della Provincia di Lucca sui temi riguardanti l’economia, l’impresa, l’etica e il terzo mondo. Il porporato ha rilevato come un fenomeno evidente il fatto che la ricchezza sia data oggi soprattutto dal capitale umano e sociale, giacché - come afferma la Centesimus Annus di Giovanni Paolo II - “la principale risorsa è l’uomo”. A creare ricchezza infatti non sono tanto le risorse materiali quanto quelle immateriali, come l’intelligenza, la creatività, il lavoro disciplinato, la capacità di lavorare insieme con fiducia reciproca e disponibilità all’innovazione e al cambiamento.

Nel suo discorso ai giovani industriali lucchesi, il cardinale Martino ha poi insistito sulla necessità di una regolazione del mercato. In primo luogo, perché ci sono esigenze umane importanti che sfuggono alla sua logica e beni che per loro natura non si possono e non si debbono vendere e comprare, primo fra tutti la persona umana. Inoltre, esistono bisogni umani che non hanno accesso al mercato, sempre tenendo presente che prima ancora della logica dello scambio esiste qualcosa che è dovuto all’uomo perché è uomo, in forza della sua eminente dignità. Ma chi deve regolare il mercato? Secondo il presidente di Giustizia e Pace, anzitutto la trasparenza, la conoscenza, la fiducia, la concorrenza lecita, la democrazia economica. Ma il mercato deve essere regolato anche dall’etica degli imprenditori e degli operatori economici ed inoltre dalla cultura e dalla tradizione di un popolo, compresa la religione. I legami sociali di solidarietà, i modelli di comportamento ereditati dal passato, i vincoli morali e religiosi che orientano la coscienza personale e professionale sono di fondamentale importanza per dare un’anima al mercato.

Il cardinale Martino ha anche posto in rilievo come un notevole fenomeno regolatore del mercato sia costituito oggi dall’economia non-profit e del Terzo Settore, che fa parte a pieno titolo del mercato, ma agisce con criteri non solo di efficienza, ma pure di solidarietà. La conclusione del porporato è stata che un ordine economico eticamente orientato a servizio della persona non è più evitabile. (A cura di Paolo Scappucci)







All the contents on this site are copyrighted ©.