La visita di Benedetto XVI all'Ospedale pediatrico Gaslini
Il Papa questa mattina si è recato in visita all'Ospedale pediatrico Gaslini di Genova
dove ha incontrato i bambini malati ricoverati nell'Istituto, il personale e le autorità
politiche e civili. Ecco il testo integrale del suo discorso:
Signor Sindaco, Signor
Commissario Straordinario, cari bambini, cari fratelli e sorelle!
Dopo
aver pregato ai piedi della Madonna della Guardia, nel bel Santuario che dall’alto
domina la Città, il primo incontro è con voi, in questo luogo di sofferenza e di speranza,
che fu inaugurato il 15 maggio 1938, esattamente settant’anni fa. Abbraccio voi, carissimi
bambini, che venite accolti e curati con premura ed amore in questo Ospedale, “punto
di eccellenza” per la pediatria al servizio di Genova, dell’Italia e dell’intera area
del Mediterraneo. Il vostro portavoce mi ha espresso i vostri sentimenti di affetto,
che ricambio di cuore e che accompagno con un pensiero speciale anche per i vostri
genitori. Un saluto cordiale alla Signora Marta Vincenzi, Sindaco di Genova, che si
è fatta interprete dell’accoglienza della Città. Saluto il Professor Vincenzo Lorenzelli,
Commissario Straordinario dell’Istituto “Giannina Gaslini”, il quale ha ricordato
lo scopo di quest’Ospedale e i futuri sviluppi che sono in programma.
Il Gaslini
è nato dal cuore di un generoso benefattore, l’industriale e Senatore Gerolamo Gaslini,
che dedicò quest’opera a sua figlia deceduta a soli 12 anni, e fa parte della storia
di carità che fa di Genova una “città della carità cristiana”. Anche oggi la fede
suggerisce a tante persone di buona volontà gesti di amore e di sostegno concreto
a questo Istituto, che con giusto orgoglio è sentito dai Genovesi come un patrimonio
prezioso. Ringrazio e incoraggio tutti a continuare. In particolare mi rallegro per
il nuovo complesso, del quale è stata recentemente posta la prima pietra, e che ha
trovato un munifico donatore. Anche l'attenzione fattiva e cordiale delle pubbliche
Amministrazioni è segno di riconoscimento del valore sociale che il Gaslini rappresenta
per i bambini della Città e oltre. Quando un bene, infatti, è per tutti, merita il
concorso di tutti nel giusto rispetto dei ruoli e delle competenze.
Mi rivolgo
ora a voi, cari medici, ricercatori, personale paramedico e amministrativo; a voi,
cari cappellani, volontari e quanti vi occupate dell’assistenza spirituale dei piccoli
ospiti e dei loro familiari. So che è vostro corale impegno far sì che l’Istituto
Gaslini sia un autentico “santuario della vita” e un “santuario della famiglia”, dove
alla professionalità gli operatori di ogni settore uniscano amorevolezza e attenzione
per la persona. La decisione del Fondatore, per cui il Presidente della Fondazione
deve essere l’Arcivescovo pro tempore di Genova, manifesta la volontà che l’ispirazione
cristiana dell’Istituto non venga mai meno e tutti siano sempre sorretti dai valori
evangelici.
Nel 1931, ponendo le basi della struttura, il Senatore Gerolamo
Gaslini preconizzava “l’opera perenne di bene che dall’Istituto stesso dovrà irraggiare”.
Irraggiare il bene attraverso l’amorevole cura dei piccoli ammalati è dunque lo scopo
di questo vostro Ospedale. Per questo, mentre ringrazio tutto il personale – dirigente,
amministrativo e sanitario – per la professionalità e la dedizione del loro servizio,
auspico che questo eccellente Istituto Pediatrico continui a svilupparsi nelle tecnologie,
nelle cure e nei servizi; ma anche ad allargare sempre più gli orizzonti in quell'ottica
di positiva globalizzazione per cui si riconoscono le risorse, i servizi e i bisogni
creando e rafforzando una rete di solidarietà oggi tanto urgente e necessaria. Tutto
questo senza mai venir meno a quel supplemento di affetto che dai piccoli degenti
è avvertito come la prima e indispensabile terapia. L’Ospedale allora diventerà sempre
più luogo di speranza.
La speranza qui al Gaslini prende il volto della cura
di pazienti in età pediatrica, ai quali si cerca di provvedere mediante la formazione
continua degli operatori sanitari. Di fatto, il vostro Ospedale, quale stimato Istituto
di Ricerca e Cura a carattere scientifico, si distingue per essere monotematico e
polifunzionale, coprendo quasi tutte le specialità in campo pediatrico. La speranza
che qui si coltiva ha dunque buoni fondamenti. Tuttavia, per affrontare efficacemente
il futuro, è indispensabile che questa speranza sia sostenuta da una visione più alta
della vita, che permetta allo scienziato, al medico, al professionista, all’assistente,
ai genitori stessi di impegnare tutte le loro capacità, senza risparmiare sforzi per
ottenere i migliori risultati che la scienza e la tecnica possono oggi offrire, sul
piano della prevenzione e della cura. Ecco allora affacciarsi il pensiero della silenziosa
presenza di Dio, che accompagna quasi impercettibilmente l’uomo nel suo lungo cammino
nella storia. La vera speranza “affidabile” è solo Dio, che in Gesù Cristo e nel suo
Vangelo ha spalancato sul futuro la porta oscura del tempo. “Sono risorto e ora sono
sempre con te” - ci ripete Gesù, specialmente nei momenti più difficili – “la mia
mano ti sorregge. Ovunque tu possa cadere, cadrai tra le mie braccia. Sono presente
anche alla porta della morte”.
Qui, al Gaslini, vengono curati i bambini.
Come non pensare alla predilezione che Gesù ebbe per i fanciulli? Li volle accanto
a sé, li additò agli apostoli come modelli da seguire nella loro fede spontanea e
generosa, nella loro innocenza. Con parole dure mise in guardia dal disprezzarli e
dallo scandalizzarli. Si commosse dinanzi alla vedova di Nain, una mamma che aveva
perso il figlio, il suo unico figlio. Scrive l’evangelista san Luca che il Signore
la rassicurò e le disse: “Non piangere!” (cfr Lc 7,14). Gesù ripete ancor oggi a chi
è nel dolore queste parole consolatrici: “Non piangere”! Egli è solidale con ognuno
di noi e ci chiede, se vogliamo essere suoi discepoli, di testimoniare il suo amore
per chiunque si trova in difficoltà.
Mi rivolgo, infine, a voi, carissimi
bambini, per ripetervi che il Papa vi vuole bene. Accanto a voi vedo i vostri familiari,
che condividono con voi momenti di trepidazione e di speranza. Siatene tutti certi:
Dio non ci abbandona mai. Restate uniti a Lui e non perderete mai la serenità, nemmeno
nei momenti più bui e complessi. Vi assicuro il mio ricordo nella preghiera e vi affido
a Maria Santissima, che come mamma ha sofferto per i dolori del suo divin Figlio,
ma ora vive con Lui nella gloria. Un grazie ancora a ciascuno di voi per quest’incontro,
che rimarrà impresso nel mio cuore. Con affetto tutti vi benedico.