2008-05-18 15:07:36

Il cardinale Cottier: "la più grande verità cristiana è l'amore per la verità"


“La ragione è una vagabonda”: ha deciso di cominciare con ironia il suo intervento il cardinale Georges Marie Martin Cottier in occasione del simposio “La verità nelle scienze e nella religione” organizzato a Lugano dalla Fondazione Balzan. Il porporato, infatti, aveva potuto udire i precedenti interventi degli altri autorevoli relatori chiamati a confrontarsi su questa alta tematica di grande attualità, i quali avevano espresso diverse ed interessanti valutazioni. Il cardinale Cottier ha incentrato il suo discorso sul tema “fede e verità” sottolineando come la verità occupi un posto centrale all’interno della coscienza cristiana in quanto conduce necessariamente a parlare della fede. Egli ha richiamato quale filo conduttore del suo intervento il Prologo dal Vangelo di Giovanni. E rileggendolo, ha posto la prima domanda all’uditorio: “Qual è il rapporto della ragione umana considerata essa stessa rispetto a Dio? Qual è il senso dell’incomprensibilità di Dio? È il Verbo il cuore della storia. Prima di esso si tendeva verso la sua incarnazione. Dopo la sua venuta si è tesi verso il suo trionfo finale”. E ancora: “Il Verbum latino corrisponde al greco Logos il quale traduce a sua volta il termine ebraico che significa Parola. L’Antico e il Nuovo Testamento rinviano alla Parola e parlano della Parola attraverso l’intervento di Dio nella storia”. E’ quindi Cristo il rivelatore. Tra il mistero e il nostro spirito interviene la sua mediazione: “Egli è quindi il mediatore”. Per il cardinale Cottier la questione oggi più che mai attuale della compatibilità tra fede e ragione si inserisce nel contesto ove la nostra stessa ragione è partecipazione alla Ragione divina. La relazione tra fede e ragione è una ragione che riguarda essenzialmente la verità. È la teologia che porta l’evidenza naturale, l’intelligenza e l’intellegibilità del Mistero. Per il porporato vale la massima di Pascal: “la più grande verità cristiana è l’amore per la verità”. E in ultimo, ricordando Giovanni Paolo II e la sua domanda di perdono per le colpe della Storia, il relatore ha ricordato come all’interno della storia cristiana vi è un continuo esame di coscienza che è il frutto della difesa della verità. “La verità non si impone – ha concluso – che con la forza della verità stessa. (Da Lugano, Edoardo Caprino) RealAudioMP3







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