Al Gaslini di Genova il commovente abbraccio di Benedetto XVI ai bambini ricoverati
nell'istituto pediatrico
Un caloroso e commovente abbraccio quello di stamani fra Benedetto XVI e i bambini
ricoverati all’ospedale pediatrico “Giannina Gaslini” di Genova. Tremila persone,
fra cui anche genitori, personale medico e operatori dell’Istituto hanno preso parte
a questo evento, preceduto di prima mattina da una visita al Santuario della Madonna
della Guardia. Come ieri a Savona anche oggi nel capoluogo della Liguria il maltempo
non ha frenato la gente, accorsa numerosa per accogliere il Papa. Il servizio della
nostra inviata Debora Donnini.
“Siatene
tutti certi: Dio non ci abbandona mai. Restate uniti a Lui e non perderete mai la
serenità, nemmeno nei momenti più bui e complessi”. Sono
parole di coraggio quelle che il Papa rivolge ai bambini del Gaslini, un ospedale
di primo piano non solo in Italia ma in tutto il Mediterraneo per la cura dei più
piccoli. Santuario della vita e della famiglia lo definisce il Pontefice che prima
del discorso ha incontrato alcuni bambini, anche neonati in braccio ai loro genitori.
I corridoi sono affollati, gli occhi dei bambini felici e curiosi. La papamobile percorre
i viali di questo grande Istituto, 73mila metri quadri. Fondato nel 1931 da Gerolamo
Gaslini che lo dedicò alla figlia, deceduta a soli 12 anni. Per sua decisione, il
presidente della fondazione è l‘arcivescovo di Genova: una scelta che manifesta la
volontà dell’ispirazione cristiana dell’istituto, sorretto dai valori evangelici.
Il vostro impegno, ricorda il Papa rivolgendosi ai genitori e al personale, è che
alla professionalità si unisca “amorevolezza e attenzione alla persona” con “quel
supplemento di affetto” che è “la prima e indispensabile terapia”. Il Gaslini dunque
luogo di speranza in quanto stimato Istituto di ricerca e cura. Speranza che però,
ha sottolineato il Papa, deve essere “sostenuta da una visione più alta della vita”
che permetta a medici e genitori di non risparmiare sforzi per ottenere i migliori
risultati. Benedetto XVI sa che si affaccia il pensiero della “silenziosa presenza
di Dio, che accompagna quasi impercettibilmente l’uomo nel suo lungo cammino nella
storia”. E sa che gli interrogativi dell’uomo sono molto profondi: “La
vera speranza ‘affidabile’ è solo Dio, che in Gesù Cristo e nel suo Vangelo ha spalancato
sul futuro la porta oscura del tempo. ‘Sono risorto e ora sono sempre con te’ - ci
ripete Gesù, specialmente nei momenti più difficili – ‘la mia mano ti sorregge. Ovunque
tu possa cadere, cadrai tra le mie braccia. Sono presente anche alla porta della morte’
”. Gesù manifestò la sua predilezione per i bambini, per
la loro fede spontanea e generosa e commuovendosi davanti alla vedova di Nain che
aveva perso il suo unico figlio, la rassicurò: “Non piangere”. Parole di consolazione
che Gesù ripete ancora oggi a chi è nel dolore: “Non piangere”. Benedetto XVI manifesta
quindi il suo affetto ai bambini e li affida alla Vergine Maria, che come sottolinea
la statua della cappella del Gaslini, abbraccia Gesù deposto dalla croce, soffrendo
per i dolori di suo Figlio, ma “ora – ricorda il papa- vive con lui nella gloria”:
“Mi rivolgo, infine, a voi, carissimi bambini, per ripetervi che
il Papa vi vuole bene”
(Applausi) L’affetto
del Papa, con questa visita al Gaslini, è sentito dai bambini che lo ricambiano. “A
volte sono stanco di stare qui, dice Pietro, 9 anni, nell’intervento a nome di tutti
i piccoli pazienti, “ma quando penso che il Signore è con me, tutto diventa più semplice”:
“Santo
Padre, so che ci vuoi tanto bene e per questo ti chiedo di pregare per noi affinché
possiamo tornare presto guariti nelle nostre case e di darci la benedizione di Dio”.
Prima
del discorso del Papa, il saluto del commissario straordinario del Gaslini, Vincenzo
Lorenzelli e del sindaco Marta Vincenzi. Di prima mattina il Papa aveva pregato davanti
all’effige di Maria nel santuario della Madonna della Guardia che domina Genova dall’alto.
Nella preghiera rivolta alla Vergine a cui il Papa ha regalato una rosa d’oro, Benedetto
XVI le ha chiesto: “insegnaci ad ascoltare il tuo figlio Gesù…per testimoniarlo con
la coerenza della vita, restando liberi dalle suggestioni del mondo”. Quindi, come
fece prima di lui Giovanni Paolo II, le ha affidato la città di Genova, città che
visse momenti di grande splendore culminati nel 1528 con il doge Andrea Doria e che
ancora oggi vanta il più grande porto italiano. Ma anche “città della carità cristiana”
l’ha definita il Papa pensando proprio al Gaslini e all’ incontro “che, ha detto,
rimarrà impresso nel mio cuore”. (Da Genova, Debora Donnini, Radio)