Messico: in occasione della "Giornata dell'insegnante" i vescovi riflettono sul sistema
educativo del Paese
Perché si attui una vera riforma educativa, occorre concedere incentivi agli insegnanti
migliori e non seguire criteri politici e partitici di corto respiro. Questo in sintesi
il messaggio dell’episcopato messicano in occasione della Giornata dell’insegnante.
In un comunicato firmato dal segretario generale, mons. José Leopoldo González, i
vescovi sottolineano l’insostituibile contributo degli insegnanti “alla formazione
delle future generazioni e, quindi, al progresso del nostro Paese”. Nelle scuole,
si legge ancora, i bambini e i giovani “imparano a socializzare e a sviluppare le
proprie capacità”, anche se i vescovi non mancano di segnalare le insufficienze del
sistema educativo messicano come la scarsità dei fondi, l’abbandono scolastico e la
mancanza di qualità. “La qualità dell’educazione – affermano – è forse il problema
più serio che ci troviamo ad affrontare. Così come ‘andare a scuola’ non significa
‘apprendere’, ‘avere un titolo’ non garantisce competenza professionale”. Per questo,
di fronte alla proposta di riforma dell’istruzione, attualmente in discussione nel
Paese, “la Chiesa auspica fortemente che tutte le voci siano ascoltate, a cominciare
da quella degli insegnanti che è la più importante”. L’episcopato rileva poi “a partire
dalla nostra esperienza nella pastorale educativa e dall’analisi dalla nostra realtà”,
che è necessario incentivare la crescita professionale e morale del corpo docente
“per superare i problemi dell’istruzione in Messico”. Ed è necessaria anche una costante
valutazione del lavoro degli insegnanti. Infine la Conferenza Episcopale Messicana
esorta a garantire la presenza dei docenti migliori nei posti chiave della scuola
e invita tutta la società messicana, gli insegnanti, le famiglie e i mezzi di comunicazione
a “partecipare attivamente al conseguimento degli obiettivi comuni” in favore dell’educazione
dei messicani. (S.G.)