Prosegue a Rocca di Papa l'incontro dei vescovi sulla realtà dei Movimenti ecclesiali
Testimoniano la gioia, la fede e la bellezza di essere cristiani: così Benedetto XVI
ha detto dei movimenti ecclesiali e delle nuove forme associative nella Chiesa, ha
ricordato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone che ieri mattina, a Rocca
di Papa, al Centro Mondo Migliore, ha aperto con una Liturgia Eucaristica il Seminario
di studio per vescovi sul tema: “Vi chiedo di andare incontro ai movimenti con molto
amore”. Recando i saluti e la benedizione del Papa, il porporato ha sottolineato che
“si avverte ora l’esigenza che i Pastori, attenti ai ‘segni dei tempi’ sappiano orientare
e condurre i movimenti associativi, armonizzandoli con le esigenze dell’intero Popolo
di Dio”. Nella giornata di ieri sono intervenuti il cardinale Stanisław Ryłko, presidente
del Pontificio Consiglio per i Laici, che nella relazione introduttiva ha esortato
i vescovi ad “accogliere con fiducia e gratitudine nel tessuto delle Chiese affidate
alla cura pastorale i movimenti e le nuove comunità, e accompagnarle nella loro missione
con vero senso di paternità spirituale”. Mons. Piero Coda ha invece tracciato la collocazione
teologica e le prospettive pastorali e missionarie dei movimenti nella missione della
Chiesa. “Molte di queste realtà – ha detto il teologo – stanno vivendo l’impegnativo
passaggio dal momento effervescente della fondazione a quello di un loro più posato
inserimento nel ritmo ordinario della vita e della missione della Chiesa”. La riflessione
sull’inserimento nelle chiese locali, a cura del prof. Arturo Cattaneo ha concluso
la serie di interventi della giornata che è proseguita con le testimonianze di vita.
“Oggi la Chiesa deve trovare nuove espressioni, un nuovo slancio, nuovi metodi di
linguaggio e di annuncio ai contemporanei. I movimenti e le Nuove Comunità sono espressione
del soffio dello Spirito e questo richiede una conversione pastorale anche da parte
dei vescovi: conversione del nostro modo e stile di essere Pastori”: ha detto mons.
Pierre-André Dumas, vescovo di Haiti, commentando il seminario. “Occorre allora lasciarci
toccare dal soffio dello Spirito per andare meglio incontro all’uomo – ha proseguito
il presule – non basta dire che bisogna accogliere i Movimenti, ma occorre accompagnarli,
sostenere e essere pronti anche nel discernimento e nella correzione”. Per il vescovo
di Haiti “i Movimenti danno un contributo importante nell’incontro con le famiglie
andandole a cercare là dove sono, superando la mancanza di calore comunitario che
alle volte pesa nelle realtà ecclesiali”. Nella giornata di oggi sono intervenuti
tra gli altri mons. Josef Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici,
che ha definito i movimenti minoranze attive e creative, Dominique Vermersch, moderatore
della Comunità dell’Emmanuel, che ha presentato i movimenti ecclesiali e le nuove
comunità come “compagnie missionarie” ricordando che il primo luogo dell’apostolato
dei laici è il mondo e mons. Massimo Camisasca, della Fraternità Missionaria di San
Carlo Borromeo, per il quale i movimenti sono anche fucine di nuove vocazioni al sacerdozio
e alla vita consacrata. Mons. Claudiano Strazzari, rettore del seminario Redemptoris
Mater di Roma, ha parlato invece dei movimenti come ambienti di formazione permanente
dei presbiteri.(A cura di Tiziana Campisi)