2008-05-16 15:24:35

L'ambasciatore d'Israele presso la Santa Sede si impegna ad aiutare i cristiani di Terra Santa


Il nuovo ambasciatore d'Israele presso la Santa Sede ha affermato che il suo Paese farà tutto il possibile per aiutare le comunità cristiane di Terra Santa perché non siano costrette a emigrare. “Faremo del nostro meglio per rafforzare le comunità cristiane in Israele perché la loro presenza essenziale in Terra Santa è profondamente radicata e storicamente compresa”, ha detto ieri Mordechay Lewy a un gruppo di giornalisti all'ambasciata israeliana. Il diplomatico - riferisce l'Agenzia Zenit - ha espresso lo stesso impegno che aveva dimostrato lunedì scorso incontrando Benedetto XVI, richiamando il sentimento papale per il quale dovrebbe essere fatto di tutto per evitare che la Terra Santa “diventi un sito archeologico privato della vita ecclesiale”. “Israele ribadisce il suo impegno a mantenere lo status quo nei luoghi santi cristiani e a rispettare i diritti che le comunità cristiane godono in base a questo”, ha aggiunto. Secondo l'ambasciatore, la maggioranza dei cristiani che abbandona la Terra Santa è motivata da ragioni più economiche e sociali che politiche. Lewy ha definito “molto positivo” il discorso che gli ha rivolto Benedetto XVI e ha affermato di desiderare che il Governo risponda alle richieste del Papa, ad esempio che possa essere raggiunto un accordo sull'applicazione dell'Accordo Fondamentale del 1993. Negoziati sull'accordo sono in corso fin da quando è stato firmato, soprattutto relativamente alle questioni sulla tassazione dei beni materiali e delle proprietà ecclesiastiche. Lewy ha sottolineato che questi accordi coinvolgono il diritto israeliano, e per questo richiedono tempo. L'ambasciatore ha anche affermato di voler rispondere alla richiesta di Benedetto XVI facilitando le procedure per l'ottenimento del visto per sacerdoti e religiosi di Paesi che non hanno relazioni con Israele o i cui Stati sono in guerra. (R.P.)







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