La Preghiera a Nostra Signora di Sheshan: il Papa invoca la Vergine perché i cinesi
non temano mai di annunciare Gesù
La Sala Stampa vaticana ha reso noto oggi la "Preghiera del Papa a Nostra Signora
di Sheshan", scritta per la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina di sabato
prossimo, 24 maggio. Il testo, pubblicato in cinese, è disponibile anche in italiano,
francese, inglese, spagnolo, portoghese e tedesco. Ce ne parla Sergio Centofanti.
Il Papa
eleva la sua preghiera alla Vergine di Sheshan, il celebre santuario mariano che sorge
in Cina nei pressi di Shanghai. Le chiede di sostenere “l’impegno di quanti in Cina,
tra le quotidiane fatiche, continuano a credere, a sperare, ad amare, affinché mai
temano di parlare di Gesù al mondo e del mondo a Gesù”.
La
preghiera, per desiderio di Benedetto XVI, sarà pronunciata in tutto il mondo il 24
maggio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, venerata
con grande devozione nel santuario mariano di Sheshan. In questo giorno si celebrerà
la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina come chiesto dal Papa nella Lettera
inviata l’anno scorso ai cattolici cinesi. Allora il Pontefice chiedeva ai fedeli
di tutti i continenti di pregare per i cinesi, chiedendo per loro “il dono della perseveranza
nella testimonianza” nella certezza che le loro “sofferenze passate e presenti per
il santo Nome di Gesù” e la loro “ intrepida lealtà al Suo Vicario in terra saranno
premiate, anche se talvolta tutto possa sembrare un triste fallimento”.
Nella
“Preghiera a Nostra Signora di Sheshan” il Papa ricorda che Maria, rimasta ai piedi
della Croce sul Calvario, è diventata “in maniera nuova, Madre di tutti coloro che
accolgono nella fede” Gesù “e accettano di seguirlo prendendo la sua Croce sulle spalle”.
La invoca quindi come “Madre della speranza” perché
doni ai suoi figli “la capacità di discernere in ogni situazione, fosse pur la più
buia, i segni della presenza amorosa di Dio”.
Implora
la sua protezione perché guidi il Popolo di Dio “con sollecitudine materna sulle
strade della verità e dell’amore, affinché sia in ogni circostanza fermento di armoniosa
convivenza tra tutti i cittadini”.
Nella statua che
sovrasta il Santuario di Sheshan – ricorda il Pontefice - Maria sorregge in alto il
Figlio, “presentandolo al mondo con le braccia spalancate in gesto d’amore” e, concludendo
la sua preghiera, La invoca perché aiuti “i cattolici cinesi ad essere sempre testimoni
credibili di questo amore, mantenendosi uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita
la Chiesa”.