In occasione dei 20 anni di attività dell’Istituto Internazionale di Teologia Pastorale
Sanitaria "Camillianum" si è svolto ieri e oggi a Roma il convegno “Salute/Salvezza:
perno della teologia pastorale sanitaria”. Ma sui 20 anni del Camillianum Chiara
Calace ha intervistato il preside dell’Istituto, padre Luciano Sandrin:
R. –
Il progetto culturale del nostro Istituto è un progetto che nasce da San Camillo e
dal suo esempio, ed è proprio quello di far capire come la persona può essere sanata
e salvata nella sua interezza, proprio come Benedetto XVI ha detto: “Gesù ha portato
la guarigione integrale”.
D. – Quest’anno si celebrano
i 20 anni della vostra attività. Ma quali sono state le vostre principali attività
legate al vostro progetto culturale?
R. – E’ un istituto
di teologia con la specializzazione in teologia pastorale sanitaria. Altre nostre
attività formative sono date da ex studenti che stanno facendo una grande attività,
focalizzandola maggiormente sul discorso dell'umanizzazione.
D.
– Veniamo al tema centrale del Convegno salute-salvezza: la salvezza non consiste
solo nella salute fisica...
R. – E’ necessario realmente
recuperare la salvezza nella sua completezza e Giovanni Paolo II ha parlato proprio
di salvezza integrale. E’ una salvezza che in realtà rappresenta il concetto, per
noi cristiani, di salute.
D. – Come aiutate i malati,
i sofferenti, a trovare la loro strada?
R. – Noi
siamo accompagnatori di un malato, ma è lui che deve trovare la sua strada. Noi, chiaramente,
ad un certo punto dobbiamo fare anche una proposta, che diventi poi un confronto,
un confronto alto, quasi a dire: tu stai cercando qualcosa, ma Cristo ci ha dato una
proposta molto bella, che noi ti doniamo.
Sul tema
salute-salvezza intesa come salute non solo fisica, ma anche e soprattutto spirituale,
ascoltiamo il prof. Marco Salvati, ordinario di dogmatica all’Università San
Tommaso:
R. – Non c’è salute autentica per il cristiano,
se non c’è salvezza; ma anche la salvezza porta in sé un elemento di salute nel senso
psicofisico, nel senso umano e nel senso relazionale.
D.
– L’Organizzazione Mondiale della Sanità dice: “La salute non è soltanto assenza di
malattia”. Cosa vuole dire questo?
R. – La salute,
così come la salvezza, ha un duplice aspetto: da un lato è assenza di tutto ciò che
è negativo; ma non basta soltanto questo perchè l’uomo ha anche delle aspettative,
delle attese e dei sogni. Salvezza, quindi, è anche – da un punto di vista teologico
– la possibilità di una vita nuova, di una vita più elevata.
D.
– Le persone malate fisicamente riescono con l’aiuto dell’Istituto Camillianum a ritrovare
un loro percorso di spiritualità?
R. – Questo è
il sogno, questo è il desiderio di chi si prepara come pastore sanitario ad entrare
in relazione con il mondo dei malati e, quindi, quello di essere testimone di un Dio
che dà senso alla malattia, che dà senso alla Croce, che dà senso a tutto ciò che
di negativo o di pesante l’uomo sperimenta nella sua esistenza, e di testimoniare
la Parola quella che salva, quella di Cristo; la Persona che salva, che è Cristo;
il Dio che è salvatore, la Trinità.