I governi aiutino con politiche adeguate a risolvere la precarietà sociale delle famiglie,
che non sono equiparabili ad altre forme di unione : così il Papa ai Forum familiari
italiani e europei
“L’unione di vita e di amore, basata sul matrimonio tra un uomo e una donna, che costituisce
la famiglia, rappresenta un insostituibile bene per l’intera società, da non confondere
né equiparare ad altri tipi di unione”. Lo ha affermato Benedetto XVI nell’udienza
concessa questa mattina ai circa 200 rappresentanti del Forum delle associazioni familiari
e della Federazione europea delle Associazioni familiari cattoliche, guidati dal presidente
del Forum, Giuseppe Giacobbe, e radunati a Roma per la Giornata internazionale della
famiglia, che cadeva ieri. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Difendere
i diritti della famiglia - la sua rilevanza sociale, le sue esigenze economiche -
è per i cristiani un dovere che travalica la fede. Invocare dalle autorità competenti
“un fisco a misura di famiglia” o sollecitare per essa misure in campo politico, giuridico,
formativo - che ad esempio offrano ai genitori la “possibilità concreta” di “avere
dei figli ed educarli in famiglia” - vuol dire stimolare un tipo di “azione politica”
che, se vuole “guardare al futuro con lungimiranza, non può non porre la famiglia
al centro della sua attenzione e della sua programmazione”. In un discorso pronunciato
in francese, tedesco, inglese, oltre che italiano - per riguardo alla platea internazionale
radunata nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico - Benedetto XVI ha riproposto
una “summa” del suo recente magistero: dalle preoccupazioni per l’emergenza educativa
alla necessità di una rinnovata tutela del diritto alla vita e della famiglia fondata
sul matrimonio, espresse giorni addietro in occasione del 40.mo anniversario dell’Enciclica
di Paolo VI, Humanae vitae. Proprio partendo da questo documento ma anche dai principi
stabiliti dalla Carta dei diritti della famiglia, promulgata giusto 25 anni fa, il
Papa ha messo in risalto l’ideale vincolo che li lega entrambi poiché, ha affermato:
“Si,
en effet, le premier, allant courageusement… Se il primo ribadisce con
forza, andando coraggiosamente controcorrente rispetto alla cultura dominante, la
qualità dell’amore degli sposi, non manipolato dall’egoismo e aperto alla vita, il
secondo pone in evidenza quei diritti inalienabili che permettono alla famiglia, fondata
sul matrimonio tra un uomo e una donna, di essere la culla naturale della vita umana”.
In
particolare, ha osservato Benedetto XVI, la Carta dei diritti della Famiglia, “indirizzata
principalmente ai governi, offre, a chi è investito di responsabilità in ordine al
bene comune, un modello e un punto di riferimento per l’elaborazione di un’adeguata
legislazione politica della famiglia”. E ben sappiamo, ha aggiunto poco dopo in inglese,
“quanto sia difficile realizzare nelle moderne condizioni sociali l’ideale della fedeltà
e della solidità dell’amore coniugale, avere ed educare dei figli, conservare l’armonia
del nucleo familiare”. Nonostante “esempi luminosi di famiglie salde e aperte alla
cultura della vita e dell’amore”, non mancano e sono addirittura in aumento - ha rilevato
- le crisi matrimoniali e familiari”:
“From
so many families, in a response… Da tante famiglie, che versano in condizioni
di preoccupante precarietà, si leva, talvolta persino inconsapevolmente, un grido,
una richiesta di aiuto che interpella i responsabili delle pubbliche amministrazioni,
delle comunità ecclesiali e delle diverse agenzie educative. Si rende pertanto sempre
più urgente l’impegno di unire le forze per sostenere, con ogni mezzo possibile, le
famiglie dal punto di vista sociale ed economico, giuridico e spirituale”.
Benedetto
XVI ha terminato il suo intervento esortando le Associazioni familiari italiane e
europee di insistere in queste forme di associazionismo, che hanno - ha riconosciuto
- “il lodevole impegno” di mobilitare le coscienze su questioni molto rilevanti:
“Aiutate
le famiglie ad essere segno visibile di questa verità, a difendere i valori scritti
nella stessa natura umana e quindi comuni a tutta l’umanità, ossia la vita, la famiglia
e l’educazione (…) Mai venga meno in voi la fiducia nel Signore e la comunione con
Lui nella preghiera e nel costante riferimento alla sua Parola. Sarete così testimoni
del suo Amore, non contando semplicemente su risorse umane, ma poggiando saldamente
sulla roccia che è Dio, vivificati dalla potenza del suo Spirito".