Continua a salire il numero delle vittime del terribile terremoto in Cina. Il bilancio
ufficiale, diffuso dalle autorità di Pechino, parla di circa 19.500 vittime ma si
teme che possano essere 50 mila. Intanto è allarme igenico-sanitario: sono oltre 400
le riserve idriche a rischio, concentrate nell’area maggiormente colpita. Area in
cui il governo di Pechino ha mobilitato l’esercito e la popolazione civile, per portare
soccorsi. E non si arresta neppure la corsa agli aiuti internazionali. Le prime équipe
di "Medici senza Frontiere" hanno raggiunto la regione del Sichuan. Sulla situazione
che hanno trovato, sentiamo Stefano Manfredi di MSF-Italia, intervistato da
Salvatore Sabatino:
R. –
Per il momento sono entrate in Sichuan due équipe di Medici senza Frontiere, in due
zone ad un centinaio di chilometri da Chengdu e quindi molto vicino all’epicentro.
Abbiamo trovato naturalmente una situazione molto pesante. C’è una grande necessità
di farmaci e ripari per le persone che hanno perso le loro case. C’è bisogno di acqua
potabile e in generale di materiale medico.
D. – Voi parlate anche
di moltissime persone che sono ancora sepolte sotto le macerie…
R.
– Certamente, anche se non abbiamo indicazioni estremamente precise, perchè come ripeto
abbiamo due squadre in esplorazione per valutare quali siano i bisogni in alcune specifiche
località.
D. – Di cosa ha più bisogno in questo momento la popolazione
locale?
R. – Arriva lentamente materiale medico,
dato che moltissime farmacie e cliniche sono state distrutte, di conseguenza queste
cose non sono reperibili. Sicuramente tutte le condutture d’acqua potabile e i ripari
rappresentano in questo momento le prime necessità.
Myanmar-referendum C’è
ancora preoccupazione in Myanmar dopo il devastante passaggio del ciclone "Nargis".
La Giunta militare, in questo clima, ha reso noto i risultati del referendum sulla
nuova Costituzione, svoltosi nei giorni scorsi, al quale ha partecipato quasi la totalità
della popolazione. I sì hanno ottenuto oltre il 90 per cento. Il nuovo trattato costituzionale
affida al regime il 25 per cento dei seggi nel Parlamento e il potere di veto sulle
leggi, di fatto il potere si concentra nelle mani del capo delle forze armate.
Afghanistan-violenza Ondata
di violenza in Afghanistan. Diciotto persone sono rimaste uccisi ed altre 28 ferite
in un attentato suicida contro una pattuglia della polizia nel distretto di Delaram,
nel sud est del Paese. L’azione è stata rivendicata dai talebani. Attentato anche
contro un convoglio italiano stamani vicino Kabul: un ordigno è stato fatto saltare
in aria al passaggio della pattuglia degli alpini. E’ rimasto ferito alle gambe in
modo non grave Andrea Tomasello, del Secondo Reggimento Alpino di Cuneo. Il giovane
è stato operato ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Altri tre soldati
sono rimasti feriti.
Iraq-violenza Ancora una giornata di violenze
in Iraq. Diciotto persone sono state uccise in un attentato suicida in una località
vicino a Falluja a ovest di Baghdad. Una ragazza kamikaze si è, invece, fatta esplodere
davanti ad una postazione militare nella capitale irachena, provocando la morte di
un soldato e il ferimento di altri sette. Altro attacco della guerriglia, infine,
nella provincia di Diyala, dove una bomba ha ucciso 2 poliziotti.
Libano-governo Il
governo libanese ha revocato ieri i provvedimenti contro il movimento sciita Hezbollah,
che avevano provocato violenti e sanguinosi scontri nel Paese. Mercoledì scorso, infatti,
l’esecutivo aveva dichiarato illegale la rete telefonica terrestre usata da Hezbollah,
annunciando di voler anche rimuovere il capo della sicurezza dell’aeroporto di Beirut,
il generale Shuqeir, vicino al movimento.
Medio Oriente-Bush Accolto
con calore da tutto Israele, il presidente degli Stati Uniti, George Bush, è di nuovo
in Medio Oriente, per le celebrazioni del 60.mo di fondazione dello Stato ebraico.
Oggi nel discorso alla Knesset, Bush ha parlato di Iran sostenendo che sarebbe un
“imperdonabile tradimento delle generazioni future” lasciare che Teheran si doti di
armi nucleari, inoltre ha ribadito il sostegno americano ad Israele. La missione mediorientale
di Bush, destinata a rilanciare il dialogo, non ha fermato le violenze. Un razzo palestinese
è caduto ieri sulla cittadina israeliana di Ashqelon, mentre due attivisti di Hamas
sono rimasti uccisi in un raid aereo dei militari ebraici su Gaza città. Sembra dunque
nuovamente allontanarsi ogni prospettiva di pace. Stefano Leszczynski ha chiesto
a Giorgio Bernardelli, giornalista esperto del conflitto israelo-palestinese,
se abbia ancora un futuro il processo avviato alla conferenza di Annapolis negli USA:
R. –
La verità è che questo processo di pace avviato ad Annapolis è fallito ed è fallito
per un motivo molto semplice: un’iniziativa come quella poteva avere un senso se l’amministrazione
Bush non avesse avuto un semplice ruolo di aiuto alle parti, ma fosse intervenuta
in questa situazione complessa con una sua proposta di pace. Washington, invece, non
ha fatto altro che ripetere il suo ruolo di mediatore che non ha funzionato in passato
e non si capisce perchè avrebbe dovuto funzionare ora. D. –
Gli israeliani potrebbero pensare ad una nuova operazione di terra su Gaza?
R.
– E’ molto probabile, anche perchè quello che è successo ieri a Ashkelon ha lasciato
un segno grande nell’opinione pubblica israeliana. Ashqelon è una città di 120 mila
abitanti, non è Sderot, e quindi essere sotto tiro a Ashqelon, che è uno dei porti
più importanti di Israele, è una prospettiva inimmaginabile per il governo di Gerusalemme.
Sarà un’operazione in grande stile, ma della durata limitata, perchè Israele non sarebbe
comunque in grado di gestire la situazione a Gaza.
D. – E’ lecito immaginare
che questa situazione di equilibri precari e di guerra a bassa intensità andrà ancora
avanti per tantissimo tempo?
R. – Andrà avanti almeno
finché non ci saranno novità politiche all’orizzonte sia in Israele, sia negli Stati
Uniti.
USA-primarie Dopo la sconfitta nelle primarie in West
Virginia, il candidato democratico alla presidenza americana Barack Obama incassa
l’importante sostegno di John Edwards, che nel 2004 tentò la corsa alla Casa Bianca
al fianco di John Kerry, sconfitto poi da George W. Bush. Edwards ha definito il senatore
dell’Illinois, nel corso di una convention in Michigan, il candidato che “sa nel proprio
cuore che è l’ora di creare una sola America, non due”.
Terrorismo-allarme Pericolo
attentati per gli Europei di calcio, in programma dal 7 al 29 giugno in Austria e
Svizzera. A lanciare l’allarme la polizia elvetica. Al Qaeda starebbe pianificando
agguati in occasione dell’evento sportivo. Fonti delle forze dell’ordine hanno riferito
di seguire con attenzione l'evolversi della situazione.
Italia-politica Con
173 voti a favore, 137 contrari anche il Senato ha concesso la fiducia al quarto governo
Berlusconi. Il dibattito ha confermato la volontà reciproca di aprire una nuova stagione
nei rapporti tra maggioranza e opposizione. Occhi puntati ora sul Consiglio dei ministri
in programma a Napoli la settimana prossima che dovrebbe adottare le prime misure
importanti in materia di economia e sicurezza. Il servizio di Giampiero Guadagni:
Una disponibilità
storica al dialogo. Così il premier Berlusconi definisce l’apertura di Veltroni ad
un confronto stabile tra maggioranza e opposizione, a partire da riforme istituzionali,
tasse e sicurezza. Nel suo intervento di ieri mattina alla Camera il leader del Partito
Democratico aveva detto no alla fiducia al Governo, ma sì a scelte che rendano l’Italia
più forte e sicura. Veltroni respinge i sospetti dell’alleato Di Pietro, che lo accusa
apertamente di opposizione troppo morbida nei confronti del premier. E a Berlusconi
Veltroni risponde: troppo facile usare toni esasperati in campagna elettorale e concilianti
dopo aver vinto. E poi precisa i paletti del dialogo. I banchi di prova per verificarne
la credibilità, spiega, sono le riforme e l’indipendenza della tv pubblica. Ma Berlusconi
assicura: anche per la RAI si può uscire da una guerra ventennale con una comune assunzione
di responsabilità. Anche questa mattina, nella replica al Senato, il presidente del
Consiglio ha ribadito: il dialogo, nella diversità di posizioni e ruoli, non è intrigo
consociativo. Il premier, che incontrerà in settimana Veltroni, alza ancora l’asticella
e allarga i temi di confronto alla vicenda Alitalia, ai salari, all’emergenza rifiuti,
alla lotta ala Mafia, alle tasse e alla sicurezza. Tutti temi che saranno affrontati
nel primo consiglio dei ministri operativo, che si terrà a Napoli mercoledì 21 maggio.
In quell’occasione, sono attesi in particolare due decreti: quello sulla sicurezza
e quello per l’eliminazione dell’ICI sulla prima casa. Il ministro dell’Economia Tremonti
assicura: i tagli fiscali, compresa la detassazione degli straordinari, non hanno
problemi di copertura e non avranno impatto sul bilancio.
Italia-clandestini Vasta
operazione della Polizia di Stato italiana in collaborazione con le autorità romene.
Sono circa 400 gli arresti effettuati nell’ambito di un’indagine riguardante il contrasto
dell’immigrazione clandestina, lo sfruttamento della prostituzione e lo spaccio di
sostanze stupefacenti. Decine le espulsioni nel corso dell’operazione che ha interessato
circa 9 regioni italiane.
Russia-governo Novità nel premierato di
Putin. Il primo ministro russo ha reintrodotto il "presidium" che verrà formato dal
governo e non più dal Parlamento. L’esecutivo inoltre si riunirà una volta al mese
mentre il presidium si terrà ogni settimana. Una scelta, ha spiegato Putin, dettata
dalla necessità di rendere più agile il lavoro. Secondo Putin, l’obiettivo del governo
è quello di aumentare i salari entro il 2011 e di ridurre la disoccupazione.
India-attentati Le
autorità indiane stanno indagando sugli attentati di martedì a Jaipur, nel nord ovest
del Paese, che hanno provocato 63 morti e oltre 200 feriti. Gli agguati sono stati
rivendicati da una sigla combattente a tutt’oggi sconosciuta: il gruppo dei moudjahidin
indiani, rimangono però i sospetti sull’estremismo islamico legato alla rete internazionale
di Al Qaeda e contrario alla presenza indiana in Kashmir. Secondo alcune fonti, le
bombe sarebbero state piazzate per colpire l’industria turistica indiana. Due le persone
arrestate.
Turchia-esplosione E’ di due morti il bilancio di un’esplosione
avvenuta questa mattina in uno stabilimento caseario vicino Ankara. A riferirlo la
televisione turca che ha anche parlato di 5 feriti. Ancora sconosciute le cause della
deflagrazione.(Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 136 E'
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