Si è spento ieri a Parigi il cardinale beninese Gantin: aveva 86 anni. il cordoglio
del Papa
Si è spento ieri, presso l’ospedale Georges Pompidou di Parigi, il cardinale Bernardin
Gantin, beninese, prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi, presidente emerito
della Pontificia Commissione per l'America Latina e decano emerito del Collegio Cardinalizio.
Aveva 86 anni. Il Papa ha espresso in un messaggio il suo profondo cordoglio per la
scomparsa del porporato che - ha affermato - era animato da uno spirito profondamente
apostolico e da un forte senso della Chiesa e della sua missione nel mondo.
Il
cardinale Gantin era nato a Toffo, arcidiocesi di Cotonou (Benin), l’8 maggio 1922.
Il suo nome significa albero (gan) di ferro (tin) della terra d'Africa, e il suo popolo
e la sua terra sono sempre stati presenti nella sua vita. Figlio di un funzionario
delle ferrovie, compì gli studi nelle scuole del Dahomey (oggi Repubblica Popolare
del Benin), dove fu l'arrivo dei primi missionari, nel 1861, a determinare la nascita
di una profonda fede cristiana che trovò nella cittadina di Ouidah il suo centro principale
e da lì si irradiò poi per tutto il territorio. Una forte spinta al cristianesimo
venne pure dall'esperienza di numerosi schiavi deportati dal Paese nelle piantagioni
dell'America Latina, la maggior parte dei quali al ritorno in terra africana testimoniò
della forza e della speranza che a loro derivava dal Vangelo.
Nel 1936, terminati
gli studi inferiori, entrò nel seminario del suo Paese a Ouidah; ha ricevuto l'ordinazione
sacerdotale il 14 gennaio 1951 a Lomé in Togo dall'Arcivescovo di Cotonou, Louis Parisot.
Per tre anni fu insegnante di lingue presso il seminario diocesano, dedicandosi nello
stesso tempo intensamente all'attività pastorale in un gruppo di villaggi. Da questa
esperienza gli derivò un grande amore per l'apostolato. Nel 1953 - lasciando in Africa
qualcosa più del suo cuore - si trasferì a Roma dove ha studiato presso l'Università
Urbaniana e quindi presso la Lateranense, ottenendo la Licenzia in Teologia e in Diritto
Canonico.
L’11 dicembre 1956 fu eletto alla Chiesa titolare di Tipasa di Mauritania
e nominato Ausiliare dell’Arcivescovo di Cotonou. Consacrato vescovo a Roma il 3 febbraio
1957, fu promosso da Giovanni XXIII Arcivescovo di Cotonou il 5 gennaio 1960, quando
il suo antico maestro, l'Arcivescovo Parisot, stanco e malato, sentì che era giunto
il momento di lasciare il suo gregge nelle mani di chi degnamente avrebbe proseguito
il suo enorme lavoro di apostolato. La sua alacrità pastorale si è manifestata in
molteplici campi: suddivisa la diocesi per poter seguire più efficacemente le singole
situazioni, promosse l'istituzione di scuole, diede slancio e vigore all'attività
dei catechisti e delle suore autoctone, curando in modo particolare il problema delle
vocazioni sacerdotali; per esse sostenne non pochi sacrifici al fine di mantenere
agli studi seminaristi e sacerdoti della diocesi. È stato anche Presidente della Conferenza
episcopale regionale, che comprendeva sette Paesi (Dahomey, Togo, Costa D'Avorio,
Alto Volta, Nuova Guinea, Senegal e Nigeria).
Il 29 giugno 1971 rinunciò al
governo dell’Arcidiocesi di Cotonou, essendo stato chiamato a Roma da Papa Paolo VI
come Segretario aggiunto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli (5
marzo 1971), della quale divenne Segretario due anni più tardi, il 26 febbraio 1973.
Il 20 dicembre 1975 fu nominato Vice-Presidente della Pontificia Commissione Iustitia
et Pax, divenendone Pro-Presidente il 16 dicembre 1976 e Presidente il 29 giugno 1977.
Sempre nel dicembre 1975 fu stato nominato anche Vice-Presidente del Pontificio Consiglio
Cor Unum. Papa Giovanni Paolo I lo nominò poi Presidente il 4 settembre 1978. L’8
aprile 1984 fu nominato da Papa Giovanni Paolo II Prefetto della Congregazione per
i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina, incarichi
mantenuti per più di quattordici anni, fino al 25 giugno 1998.
Come Vescovo
ha partecipato ai lavori del Concilio Vaticano II (1962-1965). Ha preso parte inoltre
a numerosi Sinodi dei Vescovi ed è stato Presidente delegato alla V Assemblea generale
del Sinodo dei Vescovi (1980) sul tema: "I compiti della famiglia cristiana nel mondo
contemporaneo".
Dal 5 giugno 1993 e per quasi dieci anni è stato Decano del
Collegio Cardinalizio. Il 30 novembre 2002, il Santo Padre Giovanni Paolo II accolse
la sua richiesta di dispensa dall’Ufficio di Decano del Collegio Cardinalizio e dal
titolo della Chiesa suburbicaria di Ostia, permettendogli così di tornare in Patria,
nel Benin, dopo più di trent’anni trascorsi nell’Urbe al servizio della Santa Sede,
primo Cardinale africano a capo di un dicastero della Curia Romana. Da Paolo VI creato
e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 27 giugno del 1977, del Titolo della Chiesa
Suburbicaria di Palestrina (29 settembre 1986).
Con la scomparsa del compianto
porporato, il Collegio Cardinalizio risulta composto da 194 cardinali, di cui 118
elettori e 76 non elettori.