2008-05-14 15:18:10

L'India sconvolta da nuovi attentati: almeno 80 le vittime


India sconvolta nuovamente dagli attentati. Una catena di esplosioni ha devastato ieri la città di Jaipur, capitale del Rajasthan, provocando almeno 80 vittime e 150 feriti. La polizia ha imposto il coprifuoco in città, mentre le indagini sulla matrice delle azioni conducono ad ambienti estremisti islamici, legati ad Al Qaeda. La polizia ha già fermato e interrogato quattro sospetti in relazione al loro possibile coinvolgimento negli attacchi. Ma perché colpire lo Stato del Rajasthan, che confina sia con il Pakistan sia con il Kashmir? Giada Aquilino lo ha chiesto a padre Carlo Torriani, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere, che da 39 anni opera nei lebbrosari indiani:RealAudioMP3


R. – Penso che abbiano voluto colpire l’industria turistica dell’India: Jaipur, la Città Rosa, è un centro molto ambito per il turismo. Si è voluto, quindi, colpire un’industria che porta introiti all’India.

 
D. – Per la matrice, si parla di estremismo islamico legato ad Al Qaeda e contrario alla presenza indiana in Kashmir. Ma qual è la situazione geopolitica dell’India nord-occidentale?

 
R.- Il controllo del Kashmir ha avvelenato le relazioni tra India e Pakistan, sin dalla nascita dei due Stati: vari atti di estremismo sono stati attribuiti a questa matrice. Recentemente, però, gli ultimi attentati vengono attribuiti non tanto al Pakistan quanto al Bangladesh. Ma si dice pure che sia il Pakistan che agisce attraverso i musulmani del Bangladesh.

 
D. – Attualmente quali sono le relazioni tra India e Pakistan?

 
R. – Sono buone, ufficialmente. Rimane, però, sempre questo disaccordo riguardo al Kashmir, tanto più che il confine è soltanto una linea di controllo e non è riconosciuto da nessuno dei due Stati e neanche a livello internazionale.

 
D. – Negli ultimi anni, il Paese è stato colpito a Varanase, a Mombay e su un treno diretto in Pakistan. Come hanno inciso queste violenze sull’India e sulla popolazione?

 
R. – Qualche volta hanno prodotto la rottura delle relazioni diplomatiche tra i due Stati. Ora, invece, si cerca di trovare delle misure non così drastiche che vadano poi ad interrompere le relazioni diplomatiche e soprattutto i rapporti economici tra i due Stati. La popolazione, purtroppo, attribuisce sempre questi attentati ai musulmani e quindi chi veramente ne soffre sono proprio i musulmani indiani, che rappresentano una grande realtà. Sono, infatti, più di 150 milioni nel Paese.

 
D. – E la Chiesa cattolica come opera in queste zone?

 
R. – La Chiesa cattolica è una minoranza, ma ha sempre cercato di mediare tra la maggioranza indù e la più grande minoranza, quella musulmana.







All the contents on this site are copyrighted ©.