2008-05-14 16:00:33

Intervista de L'Osservatore Romano al direttore della Specola Vaticana


“Da astronomo, io continuo a credere che Dio sia il creatore dell'universo e che noi non siamo il prodotto della casualità, ma i figli di un Padre buono, il quale ha per noi un progetto d'amore”: lo afferma in una intervista su “L’Osservatore Romano” di ieri, padre José Gabriel Funes, direttore della Specola Vaticana, interpellato sui rapporti tra astronomia e fede. Titolo dell’articolo è “L’extraterrestre è mio fratello”. Proprio in riferimento a una eventuale presenza di vita nello spazio, padre Funes afferma: “A mio giudizio questa possibilità esiste: gli astronomi ritengono che l'universo sia formato da cento miliardi di galassie, ciascuna delle quali è composta da cento miliardi di stelle. Molte di queste, o quasi tutte, potrebbero avere dei pianeti”. Forme di vita – aggiunge - potrebbero esistere in teoria perfino senza ossigeno o idrogeno” e questo non “costituirebbe problema per la nostra fede”. “Come esiste una molteplicità di creature sulla terra, così potrebbero esserci altri esseri, anche intelligenti, creati da Dio”. Questo – spiega padre Funes - non contrasta con la nostra fede, “perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio”. Se consideriamo le creature terrene come ‘fratello’ e ‘sorella’ perché – conclude il direttore della Specola Vaticana - non potremmo parlare anche di un ‘fratello extraterrestre’? Farebbe parte comunque della creazione”. (A.L.)







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