2008-05-13 13:58:06

Famiglie migranti, mondo globalizzato ed evangelizzazione: aperta l’XVIII sessione plenaria del Consiglio per i Migranti e gli Itineranti


“La famiglia migrante e itinerante” è il tema della 18.ma sessione plenaria del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, aperta stamani a Palazzo San Calisto con gli interventi del presidente del dicastero vaticano, il cardinale Renato Raffaele Martino, e del segretario, l’arcivescovo Agostino Marchetto. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3
 
“Qualificare sempre più la creatività e lo zelo degli operatori pastorali in ambito di migranti, senza mai perdere l’orientamento fondamentale comune, che è quello di attuare il piano di Dio, che ha voluto che l’uomo e la donna formassero una sola carne (cf. Mt 19, 6) nel vincolo del matrimonio”: è l’obiettivo indicato dal cardinale Raffaele Martino, dopo aver esaminato il tema della famiglia migrante e itinerante nell’odierno mondo globalizzato. Il cardinale Martino ha osservato che la famiglia stessa è uno dei fattori propulsori della mobilità delle persone. Si emigra, ha detto, per trovare condizioni più favorevoli di vita, si fugge per cercare rifugio in terre ospitali, ci si sposta per studiare all’estero, si affronta un viaggio turistico anche per rinsaldare i vincoli familiari, si lavora in mare o nell’aviazione civile per dare sostentamento ai propri cari. Vi sono poi - ha sottolineato - diverse circostanze per la famiglia con riferimento alla strada: nel cammino del pellegrinaggio, nel “nomadismo” per cultura e tradizione, nella viabilità come utenti, nel triste sfruttamento della prostituzione, nella ricerca di una residenza per i senzatetto e di un’accoglienza per tanti minori. La raccomandazione del cardinale Martino, in definitiva, è quella di “prodigarsi affinché la famiglia, cellula vitale di ogni società, possa vivere unita anche nella mobilità e, ove ciò non fosse possibile, per trovare una comunità o un luogo ove sperimentare un clima familiare”. C’è poi un’altra riflessione sulla cellula familiare: riguarda la sua missione educatrice da svolgere. Attraverso l’esempio e il dialogo, i genitori - ha affermato il presidente del Pontificio Consiglio - possono assolvere al compito di catechisti dei loro figli, offrendo una cultura della vita, nel rispetto dei valori, nell’armonia delle relazioni, nell’osservanza della religione e nella salvaguardia del Creato.

C’è stato poi l’intervento dell’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli itineranti, che ha innanzitutto ripercorso l’impegno di riflessione fatto a partire dalla scorsa plenaria, indicando i relativi documenti. Si è rivolto poi non solo agli operatori nel campo ma a tutti i sacerdoti, le comunità parrocchiali e le comunità cristiane, perché trasformino “la famiglia migrante e itinerante in un fattore più efficace per l’evangelizzazione e per il consolidamento dei valori cristiani”. L’obiettivo indicato è quello di rendere la famiglia non solo beneficiaria dell’azione pastorale e caritativa della Chiesa, ma anche protagonista dell’evangelizzazione, nel suo specifico ambito.
 
Di società europea interculturale e multireligiosa ha parlato padre Hans Voecking, segretario della Commissione per le Migrazioni del Consiglio Conferenze episcopali europee (CCEE), chiedendo per tutte le persone immigrate in un Paese europeo, con un contratto di lavoro, "stessi diritti sociali e familiari dei residenti". "Bisogna opporsi - ha affermato - all'applicazione dello statuto di 'stagionale' e a quello di lavoratori di breve durata, poichè entrambi tengono conto unicamente della forza lavorativa e non considerano gli aspetti psicologici e educativi". "Non è accettabile - ha sottolineato padre Voecking - mantenere le differenze tra i gruppi socioeconomici provenienti dall'Europa o da un altro continente". "L'altro - ha aggiunto - va riconosciuto per quello che è e non per quello che vorremmo che fosse".







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