2008-05-12 14:45:34

Convegno all'Augustinianum sul tema “Il matrimonio dei cristiani: esegesi biblica e diritto romano”


L’uguaglianza tra uomo e donna, la fedeltà, l’impegno evangelico: sono gli aspetti che caratterizzano il matrimonio cristiano sin dai primi secoli e che lo hanno differenziato dalle unioni pagane. Se ne è discusso all’Istituto Patristico Augustinianum di Roma dove si è svolto in questi giorniil XXXVII Incontro di studiosi dell’antichità cristiana sul tema: “Il matrimonio dei cristiani: esegesi biblica e diritto romano”. Tra le sessioni di studio anche quella dedicata ai matrimoni misti. Sulle origini del matrimonio cristiano Tiziana Campisi ha intervistato padre Angelo di Berardino, docente di patrologia dell’Augustinianum:RealAudioMP3
 
R. – La prima generazione cristiana in maggioranza era composta da giudei che accettavano Cristo come il Messia e allo stesso tempo accettavano la legge nel matrimonio sia nel mondo ebraico che nel mondo pagano. Naturalmente hanno dato a questo rapporto tra uomo e donna nell’unione matrimoniale una visione diversa: è quella in cui al centro c’è Cristo, quindi non qualcosa soltanto di umano, ma c’è la visione che Cristo, come si vede in alcune immagini, sia dietro ai due sposi, sia nel senso che c’è qualche cosa che supera l’umanità sia che c’è la grazia di Dio nel matrimonio.

 
D. – Ci sono delle documentazioni che ci fanno conoscere meglio il matrimonio cristiano nei primi secoli?

 
R. - Le prime testimonianze le troviamo nel Nuovo Testamento e in San Paolo che dà dei consigli alle comunità cristiane di Corinto. Poi, cominciamo con Ignazio e in particolare Tertulliano, all’inizio del terzo secolo, che parla dell’uomo e della donna e dell’unica grazia che c’è in loro due. Nello stesso periodo in Oriente abbiamo Clemente Alessandrino che ha delle pagine molto belle sul rapporto tra l’uomo e la donna nel matrimonio. Questa riflessione sul matrimonio si approfondisce sempre di più in particolare con Agostino che porta il contributo più grande nella teologia, nella visione del matrimonio in rapporto alla creazione dell’uomo e della donna.

 
D. - Quali valori hanno evidenziato del matrimonio cristiano i Padri della Chiesa?

 
R. – Anzitutto che il matrimonio non è un affare privato, c’è un rapporto con la società e un rapporto soprattutto con la fede. Si sottolinea la differenza tra leggi romane e legge cristiana con l’idea che tutti siamo figli di Dio anche nel matrimonio, per cui il valore fondamentale che i cristiani portano è quello della fedeltà, dell’uguaglianza dell’uomo e della donna, mentre nella tradizione sia giudaica che pagana c’è una discriminazione rispetto alla donna.

 
D. – Cosa recuperare oggi dell’insegnamento dei Padri della Chiesa sul matrimonio?

 
R. – I cristiani vivevano in una società, prima pagana ma poi nel IV secolo diventa una società multireligiosa, multietnica, e affermano un’identità cristiana che non doveva confondersi con la legislazione pagana o la prassi pagana, per cui difendevano molto sia l’uguaglianza dell’uomo e della donna di fronte a Dio e sia la reciproca fedeltà in rapporto alla loro vita ma anche in rapporto a Dio perchè ambedue sono responsabili di fronte a Dio: per questo mettevano in rilievo che una cosa sono le leggi civili e la prassi della maggioranza e un’altra cosa sono le leggi del Vangelo e la prassi cristiana.







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