Benedetto XVI al Movimento per la Vita, a 30 anni dalla legge sull'aborto in Italia:
non ha risolto i problemi e ha svilito il valore della vita umana, il cui rispetto
è invece la "prima giustizia da applicare"
Un grazie dal cuore del Papa per le vite non ancora nate, salvate dalla morte. Si
è conclusa con questo aperto riconoscimento l’udienza che Benedetto XVI ha concesso
questa mattina ai rappresentanti del Movimento per la Vita, a 30 anni dalla legalizzazione
dell’aborto in Italia. Davanti alle circa 800 persone che hanno riempito l’Aula delle
Benedizioni in Vaticano, il Papa ha riflettuto sul “progressivo svilimento” e il “minor
rispetto” subìti dal valore della vita umana, in tre decenni di pratiche abortive.
Il servizio di Alessandro De Carolis:
Il
valore della vita, come spesso ultimamente si sente affermare, è un valore “non negoziabile”.
Per il Papa, di più, il “rispetto della vita è la prima giustizia da applicare”. L’affermazione
di Benedetto XVI è tanto più incisiva se rapportata alla crescente sensibilità verso
i diritti umani di gran parte del mondo contemporaneo, dove paradossalmente però il
diritto a nascere di chi non lo è ancora ed è incapace di difendersi soggiace al “giudizio
del singolo”, che può ricorrere all’aborto per spezzare quella vita. Trent’anni di
interruzioni di gravidanza autorizzate per legge, in Italia, hanno prodotto “effetti”
- ha osservato il Pontefice - tanto nella mentalità sociale quanto fra i cristiani
stessi, traducibili in una constatazione su tutte: la vita umana oggi vale meno di
prima:
“Guardando ai passati tre decenni e considerando
l’attuale situazione, non si può non riconoscere che difendere la vita umana è diventato
oggi praticamente più difficile, perché si è creata una mentalità di progressivo svilimento
del suo valore, affidato al giudizio del singolo. Come conseguenza ne è derivato un
minor rispetto per la stessa persona umana, valore questo che sta alla base di ogni
civile convivenza, al di là della fede che si professa”. Certamente,
ha subito riconosciuto Benedetto XVI, “molte e complesse sono le cause che conducono
a decisioni dolorose come l’aborto”. E se da una parte, ha proseguito, “la Chiesa,
fedele al comando del suo Signore, non si stanca di ribadire che il valore sacro dell’esistenza
di ogni uomo affonda le sue radici nel disegno del Creatore..."
“...dall’altra
stimola a promuovere ogni iniziativa a sostegno delle donne e delle famiglie per creare
condizioni favorevoli all’accoglienza della vita, e alla tutela dell’istituto della
famiglia fondato sul matrimonio tra un uomo e una donna. L’aver permesso di ricorrere
all’interruzione della gravidanza, non solo non ha risolto i problemi che affliggono
molte donne e non pochi nuclei familiari, ma ha aperto una ulteriore ferita nelle
nostre società, già purtroppo gravate da profonde sofferenze”. Difficoltà
e bisogni delle famiglie, specie quelle ai primi passi, sono evidenti quando lo scenario
sociale mostra le “condizioni sfavorevoli” in cui esse devono farsi largo. Il Papa
le elenca: “mancanza di lavoro sicuro, legislazioni spesso carenti in materia di maternità”,
l’impossibilità di assicurare un sostentamento adeguato ai figli”. Tuttavia, ha affermato
Benedetto XVI, è necessario “unire gli sforzi perché le diverse istituzioni pongano
di nuovo al centro della loro azione la difesa della vita umana e l’attenzione prioritaria
alla famiglia, nel cui alveo la vita nasce e si sviluppa”. E’ necessario, ha insistito,
rivolto soprattutto ai cristiani: “Testimoniare in
maniera concreta che il rispetto della vita è la prima giustizia da applicare. Per
chi ha il dono della fede questo diventa un imperativo inderogabile, perché il seguace
di Cristo è chiamato ad essere sempre più ‘profeta’ di una verità che mai potrà essere
eliminata: Dio solo è Signore della vita”. Il Papa ha speso
parole di apprezzamento per il lavoro condotto a vari livelli, nazionale e internazionale,
dal Movimento per la Vita, ad esempio l’iniziativa in difesa del diritto alla vita
e della famiglia fondata sul matrimonio condotta in seno alla Commissione per le Petizioni
del Parlamento Europeo. Poco prima, il presidente del Movimento per la vita, salutando
il Pontefice, aveva affermato: “Ci pare di poter scoprire segni di speranza al di
sotto del grande dolore per i quasi cinque milioni di aborti legali effettuati in
Italia in 30 anni. Vediamo qualche segno di una evoluzione positiva dal punto di vista
culturale e soprattutto sentiamo di poter proporre l’esempio dei 100 mila bambini
che le strutture ed i servizi del Movimento per la Vita hanno contribuito a far nascere,
aiutando le loro madri”. Un pensiero che ha suscitato la piena gratitudine di Benedetto
XVI il quale, ricordando il sostegno offerto al Movimento da Giovanni Paolo II nell’udienza
del ventennale della legge sull’aborto, ha concluso: “Dieci
anni dopo, sono io a ringraziarvi per il servizio che avete reso alla Chiesa e alla
società. Quante vite umane avete salvato dalla morte! Proseguite su questo cammino
e non abbiate paura, perché il sorriso della vita trionfi sulle labbra di tutti i
bambini e delle loro mamme". (applauso)