Il Patriarca Karekin II sottolinea l'importanza ecumenica della visita in Vaticano
“E’ particolarmente gradevole per noi confermare che lo spirito di amore e collaborazione
tra le Chiese apostolica armena e cattolica trova una tangibile espressione nel nostro
tempo”. Sono alcune della parole del Messaggio del Catholicos di tutti gli Armeni,
Karekin II, rivolto ai giornalisti che nel primo pomeriggio di ieri hanno partecipato
alla conferenza stampa ospitata dalla Sala Marconi della nostra emittente. Il Patriarca
armeno apostolico era accompagnato da alcune delle più eminenti personalità del mondo
religioso e laico armeno. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Dall’epoca
delle Crociate, “quando l'Occidente trovò un amico e alleato nel regno armeno di Cilicia”,
al viaggio che sette anni fa Giovanni Paolo II compì a Etchmiadzin - con la storica
sosta davanti al Memoriale che ricorda le vittime dello sterminio armeno del 1915
- fino alla visita di ieri che ancora una volta “rafforza la calorosa atmosfera di
amore e di rispetto, costituitasi fra le nostre due Chiese”. Davanti ai giornalisti
di numerose testate internazionali, il Patriarca Karekin II ha ricordato l’antico
vincolo che, da quasi mille anni, lega il Papa di Roma al Catholicosato armeno e ha
ribadito l’importanza dell’incontro che ieri in Vaticano ha visto Benedetto XVI e
lo stesso Patriarca armeno apostolico stringersi in un abbraccio di fraternità, suggellato
dalla recita comune del Padre nostro, nell’antica lingua armena. Importanza che ha
trovato eco nelle parole del primate della diocesi della Chiesa armena degli Stati
Uniti, l’arcivescovo di New York, Khajag Barsamian, che parla
anche dell’incontro avuto con il Papa alla celebrazione ecumenica durante il recente
viaggio pontificio in terra americana: “L’incontro tra il Patriarca
della Suprema Chiesa armena e Sua Santità è andato molto, molto bene, sia nell’incontro
privato che con i vescovi e sia durante il pranzo. Io ero presente e ho visto che
c’era un’atmosfera molto, molto calda e molto, molto forte. Negli Stati Uniti noi
abbiamo molte collaborazioni. Sono ad esempio vicino al cardinale Egan, al cardinale
George ed anche ad altri cardinali, vescovi, sacerdoti. Il nostro dialogo con la Chiesa
cattolica negli Stati Uniti è molto buono. Anche questa visita di Sua Santità negli
Stati Uniti è andata molto, molto bene. E come ha detto Sua Santità durante il pranzo,
questo era molto importante non solo per i fedeli cattolici, ma per tutti i cristiani".
Le domande dei giornalisti hanno permesso ai rappresentanti
del Patriarca armeno - che nel frattempo aveva lasciato la conferenza stampa per onorare
i numerosi impegni della sua agenda - di fare luce su alcuni scenari, come ad esempio
il dialogo con la Turchia o la situazione in Iraq. Qui, da dove i cristiani fuggono
in massa per il conflitto, ciò che “non dobbiamo assolutamente fare - ha affermato
l’arcivescovo Avak Asadourian, primate della diocesi della Chiesa armena in Iraq -
è accentuare la differenziazione tra le religioni perché la situazione del Paese non
è quella che si vede e si legge all'estero: è molto peggiore e le cause dei
conflitti hanno radici profonde”. Del resto, nel corso dell’udienza di ieri, lo stesso
Karekin II aveva ricordato l’esortazione del Papa negli Stati Uniti ad intraprendere
la strada del dialogo e della pace piuttosto che quella del confronto e della violenza.
Ma l’obiettivo supremo resta quello del raggiungimento
della piena unità tra le due Chiese e la tappa di ieri - ribadisce l’archimandrita
padre Aren Shainian, parroco della Chiesa armena apostolica in
Italia - ha segnato un ulteriore progresso:
“L’incontro
con Sua Santità Benedetto XVI è stato un meeting per rafforzare la fede cristiana.
E’ stato un incontro molto, molto importante, dove la Chiesa cattolica, tramite Sua
Santità Benedetto XVI, ha potuto esprimere un rapporto più chiaro con la Chiesa armeno-apostolica,
la fraternità, l’amore, verso una strada per l’unica Chiesa”.