2008-05-09 14:00:16

Il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace organizza un seminario internazionale su politica, democrazia e valori indisponibili nell'attuale pluralismo culturale


"Dalle ideologie forti alla politica debole, l’esperienza dei cattolici che intendono testimoniare e attuare nella prassi i valori indisponibili della dignità della persona e dei diritti umani, della famiglia, della libertà religiosa e dell’economia a servizio del bene comune e della pace ha fatto un cammino non privo di difficoltà ma ricco anche di nuove opportunità. Con la partecipazione di esperti, studiosi, personalità impegnate nella politica e nel sociale, se ne discuterà in un Seminario internazionale che sta organizzando il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace per il 20 e 21 giugno prossimo sul tema: La politica, forma esigente di carità”. Lo rende noto un comunicato del dicastero. "Politica e diritti-doveri dell’uomo, con riferimento alla difesa della vita e alla promozione della famiglia; politica e bene comune, in relazione tra l’altro al fisco e alla cooperazione internazionale; politica ed ecologia umana e naturale, non senza riguardo alle biotecnologie; il tutto nel quadro della dottrina sociale cristiana e nell’intreccio tra sfera religiosa, sfera politica e principio della laicità, saranno i temi di maggior rilievo del Seminario, introdotto e concluso dal presidente del Dicastero, cardinale Renato Raffaele Martino".

Tra le personalità di spicco che hanno assicurato la partecipazione e il contributo figurano lo storico italiano Andrea Riccardi, il sociologo cileno Piero Morandé, il presidente della Fondazione francese “Liberté politique”, Thierry Boutet, il parlamentare statunitense Christopher Smith, l’economista italiano Luigi Bruni, il segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, arcivescovo Jean-Louis Bruguès.

Ispirazione - prosegue la nota - verrà al Seminario anche dal pensiero di Benedetto XVI, che ha tratteggiato efficacemente la crisi politica in uno dei suoi libri più recenti. Il Papa riconosce nella crisi della ragione politica – generata dall’incapacità dell’uomo di oggi di riconoscere come evidente il diritto naturale – una crisi della politica come tale: “sembra – scrive Benedetto XVI – che esista solo la ragione partitica, non più la ragione comune a tutti gli uomini almeno nei grandi ordinamenti fondamentali dei valori. Lavorare al superamento di questa situazione è un compito urgente di tutti coloro che hanno nel mondo responsabilità per la pace e la giustizia” (Europa, Cinisello B., San Paolo, 2004, p. 58).







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