Il Parlamento europeo boccia un emendamento che equipara le Chiese alle lobby
Con 316 voti contro, 177 a favore e 122 astensioni il Parlamento europeo ha respinto
l’emendamento presentato dal gruppo dell’ALDE (Liberal-democratici) secondo cui “dovrebbero
essere considerati lobbisti e trattati allo stesso modo” i rappresentanti delle chiese
alla pari con quelli di aziende o non meglio precisate “organizzazioni filosofiche
e non confessionali”. Contro L’emendamento si sono espressi compatti i parlamentari
del Partito Popolare Europeo, richiamandosi non solo alla diversità di natura e ruolo
delle Chiese rispetto agli interessi di aziende o associazioni professionali, ma anche
al contrasto tra emendamento e il trattato dell’UE che riconosce esplicitamente l’identità
e la specificità delle Chiese. Al “no” del PPE si è aggiunto anche quello di molti
europarlamentari liberali dell’ALDE che hanno condannato l’iniziativa presentata a
nome di tutto il gruppo da parte dell’olandese Sophia in’t Velt. Il capo fila del
PD nell’ALDE, Gianluca Susta, ha infatti precisato ad Avvenire che si è trattato di
una “mera iniziativa personale di alcuni, senza impegnare in alcun modo il gruppo
nel suo complesso”. Di “estremisti laicisti” sconfitti parla invece il vicepresidente
dell’Europarlamento Mario Mauro del PPE. Nella stessa seduta l’aula di Bruxelles ha
comunque approvato a larga maggioranza la risoluzione presentata da Ingo Friedrich
(PPE) che chiede un sistema che imponga maggiore trasparenza ad oltre 15.000 lobbisti,
con la registrazione obbligatoria dei gruppi di interesse e un codice di condotta
che dia garanzie di correttezza. La risoluzione prevede che vengano registrati i lobbisti
di professione e aziendali, le ONG, i centri di studi, le associazioni di categoria,
i sindacati e le organizzazioni con scopo di lucro. Chi, insomma, svolge “attività
per influenzare l’elaborazione delle politiche e il processo decisionale”. In quest’ottica,
tra i gruppi d’interesse riconosciuti dall’Europarlamento figura anche la Commissione
degli episcopati dell’UE. (M.G.)