Convegno a Milano per i 40 anni di "Avvenire". Il cardinale Bagnasco: i media cattolici
siano capaci di far vedere il bene che esiste senza nascondere il male della storia
Mezzi di comunicazione capaci di far vedere il “bene che esiste”, senza nascondere
una realtà anche dolorosa, ma senza compiacenze per il male. E’ impegnativo il ruolo
e il compito che il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale
italiana, ha assegnato ai media nel corso del convegno milanese “Lo sguardo quotidiano,
i cattolici, l’informazione, la realtà” che ha visto riuniti gli operatori delle comunicazioni
sociali di ambito cattolico, in occasione del 40.mo anniversario di fondazione del
quotidiano “Avvenire” e delle sue derivazioni: l’emittente televisiva satellitare
“Sat 2000” e il circuito di 200 radio “Inblu” che compiono 10 anni di vita; oltre
al ventesimo anno di attività dell’agenzia SIR. Il servizio di Fabio Brenna:
Ai
mezzi di informazione cattolici il cardinale Bagnasco chiede di sviluppare una vera
e propria contro-informazione, visto che la Chiesa non può tacere di fronte a veri
e propri stravolgimenti della realtà e alla diffusione di una mentalità secolarista.
Un modo per rispondere ad un pregiudizio anticattolico? Risponde così il cardinale
Angelo Bagnasco:
“E’ sempre possibile distorcere le cose,
i fatti della Chiesa, gli interventi magisteriali, è sempre possibile! Bisogna andare
alle fonti, alle fonti autorevoli dei discorsi del Papa o dei vescovi che siano, proprio
per non creare o non comunicare soltanto delle impressioni o delle frasi o delle parole
fuori dal contesto, perché sappiamo che fuori dal contesto si possono creare dei messaggi
veramente parziali se non addirittura distorti".
E’ un compito impegnativo
quello che il cardinale Bagnasco chiede ai media cattolici:
“E’ possibile
e doveroso: è doveroso nel senso che è un dovere verso la cittadinanza, verso non
soltanto il mondo dei cattolici, la comunità cristiana, ma verso l’intero Paese, verso
la gente che ha il diritto di poter conoscere la cronaca, i fatti, gli avvenimenti
senza filtri pregiudiziali che distorcono e che creano degli stati d’animo, dei sentimenti
che non sono mai veramente costruttivi”.
Ai media cattolici il cardinale
Bagnasco ha chiesto di dare un contributo rinnovato al progetto culturale della Chiesa
Cattolica:
“L’attesa è che ci sia sempre più e sempre meglio uno sforzo
generoso ed efficace di questo servizio, perché è un servizio – evidentemente – quello
dei mezzi della comunicazione che sono della comunità cristiana; i mezzi della comunicazione
della Chiesa sono un servizio alla Chiesa, di informazione, di formazione della comunità
cristiana, ma sono un servizio – anche – della Chiesa all’intero Paese, a tutta la
società, ecco, proprio in ordine di un rispetto, di un’attenzione amorosa, positiva,
sostanzialmente positiva verso l’umanità, verso il bene che esiste e che troppo spesso
resta veramente nascosto. Invece deve emergere molto di più. Sappiamo benissimo che
i mali, i problemi esistono: chi è che lo può negare? Ma questo non può esaurire,
non esaurisce la realtà delle cose. La realtà dell’uomo e del suo cuore è tantissima
gente che con dignità e a volte con eroismo, veramente, porta avanti la propria vita
in mezzo alle difficoltà della vita di tutti i giorni”.
Al convegno
milanese è stata presentata una mostra che in 22 pannelli racconta gli ultimi 40 anni
di vita italiana, attraverso le prime pagine del quotidiano “Avvenire”.