Il caro vita e la crisi alimentare mondiale potrebbero determinare ripercussioni molto
negative anche nel settore dell’istruzione in Africa. L’allarme è stato Koichiro Matsuura,
direttore generale dell’Organizzazione dell’ONU per l’educazione la scienza e la cultura
(UNESCO), durante la biennale dell’Associazione per lo sviluppo dell’educazione in
Africa tenuta a Maputo (Mozambico). Secondo Matsuura, la penuria di prodotti alimentari
potrebbe portare a una diminuzione del numero di alunni che vanno a scuola, privandoli
del fondamentale diritto all’istruzione. La scorsa settimana era stata una portavoce
del Fondo ONU per l’Infanzia (UNICEF) a formulare un’identica preoccupazione, sottolineando
che la riduzione del budget familiare costringerà alcuni genitori a ritirare i figli
dalla scuola. Timori che trovano una conferma dalla notizie che giungono dall’Uganda,
dove gli istituti secondari aumenteranno le loro tariffe a partire dal mese prossimo.
“Come ovunque nel paese, il costo dell’elettricità, dell’acqua, del carburante e del
cibo è cresciuto in maniera anomala. Diventa difficile affrontare le spese di gestione”
indica una circolare data alle alunne della scuola femminile di Nabisunsa. Molte scuole
private, scrive oggi la stampa locale, alzeranno le tasse di circa 18.000 shilling,
ovvero sette euro, e gli istituti che ancora non hanno adottato tale provvedimento
hanno scritto al ministero dell’Educazione per poter ottenere l’autorizzazione a farlo.
(M.G.)