Ad Amalfi cerimonia per l’VIII centenario della traslazione delle reliquie di Sant’Andrea
da Costantinopoli
Solenni celebrazioni ieri ad Amalfi, per l’VIII centenario della traslazione delle
reliquie dell’Apostolo Sant’Andrea, alla presenza dell’Inviato Speciale del Santo
Padre, il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione
dell’Unità dei Cristiani, della conferenza episcopale campana quasi al completo e
del delegato del patriarca di Costantinopoli, l’archimandrita Georgios Antonopoulos.
Per la gente di Amalfi è stata una festa accogliere nuovamente la reliquia della testa
di Sant’ Andrea - dopo la sua esposizione nella chiesa del Collegio Russo a Roma -
che custodiscono da ottocento anni, da quando cioè, nel 1208, il corpo del fratello
di San Pietro fu traslato da Costantinopoli ad Amalfi. Ed hanno suonato le sirene
delle navi, sono esplosi i fuochi d’artificio dalle imbarcazioni e dal molo, appena
la reliquia è stata sbarcata dalla nave della Marina militare “Palinuro” che
l’ha riportata nella cittadina costiera campana. Gli amalfitani da sempre si affidano
a Sant’ Andrea, loro patrono, così sono scesi in tanti ad accoglierlo. C’era una rappresentanza
in costume di quest’antica, fiera repubblica marinara. C’erano la autorità civili
e militari - a cominciare dai sindaci dei tredici Comuni dell’arcidiocesi di Amalfi-Cava
de’ Tirreni - e c’era naturalmente il padrone di casa, l’arcivescovo Orazio Soricelli,
che aveva sul volto l’emozione per “un momento storico – come l’ha definito - bellissimo,
che spero ci dia una nuova fioritura di vocazioni” e “faccia compiere passi significativi
al cammino dell’unità della Chiesa”. La festa degli amalfitani è sta per il loro santo
e col loro santo, ma il primo invitato è il mare, sul quale Andrea è arrivato, che
qui è la storia stessa delle donne e degli uomini. “Apostolo Andrea, pescatore di
anime, aiutaci a strambare sempre con forza il bene dal male», così lo supplicano
le marinerie del mondo. E durante la Messa solenne in cattedrale, presieduta dal cardinale
Walter Kasper - inviato speciale di Papa Benedetto XVI - proprio il cardinale presidente
del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani ha ricordato che, “come Andrea,
anche noi siamo invitati a venire nella casa di Gesù, a vivere con lui, a scoprirlo
e ascoltarlo, ad imparare ad amarlo”. Perciò “dobbiamo imparare ad ascoltare ciò che
è essenziale, che va al profondo, che ha stabilità e valore anche per il domani”.
(Da Amalfi, Pino Ciociola)