2008-05-07 15:26:27

In India i vescovi chiedono più tutele per i lavoratori atipici che costituiscono la maggioranza nel Paese


Maggiori tutele per i milioni di lavoratori atipici che in India sono privi di qualsiasi copertura sociale. È quanto chiede la Commissione lavoro della Conferenza episcopale indiana (CBCI) che il primo maggio ha lanciato una vasta campagna epistolare ai parlamentari indiani per sollecitare una seria riforma in tal senso. La legislazione attuale in India tutela appena l’8% dei lavoratori. Il rimanente 92%, che contribuisce al prodotto interno lordo per oltre il 65%, è costituito da persone senza alcuna protezione sociale, con un posto precario ed una retribuzione incerta e inadeguata. Il governo di New Delhi si è impegnato a varare una legge di riforma del welfare che copra anche tali categorie, ma l’ultima Legge Finanziaria ha destinato a questo scopo appena 50 milioni di rupie contro i 300 necessari. Di qui la protesta delle organizzazioni sindacali indiane alla quale si è unita la Commissione lavoro dei vescovi, che ha deciso di lanciare una mobilitazione nazionale. La campagna ha preso il via il primo maggio con la presentazione del messaggio contenuto nelle cartoline che saranno inviate ai membri del Parlamento indiano e con un seminario, cui sono intervenuti diversi esponenti del mondo politico e sindacale e rappresentanti di diverse categorie. (L.Z.)







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