Brasile: condannato il sicario di Suor Dorothy Stang, assolto il proprietario terriero
accusato di essere il mandante
Una condanna a 28 anni di carcere per Rayfran das Neves Sales, reo confesso dell’omicidio
di suor Dorothy Stang e l’assoluzione per Vitalmiro Moura, detto ‘Bida’, accusato
di essere il mandante dell’omicidio della missionaria americana uccisa il 12 febbraio
2005 ad Anapu, nello stato settentrionale del Pará per il suo impegno al fianco dei
contadini ‘senza terra’ e contro il saccheggio della selva amazzonica. La sentenza
dei magistrati del tribunale di Belem, anche se attesa, ha provocato la reazione indignata
di molti. Per cinque voti contro due, i magistrati di Belem, infatti, hanno assolto
il ‘fazendeiro’ - indicato in precedenti processi dall’esecutore dell’omicidio come
il suo mandante e già condannato a 30 anni di carcere - dato che nel nuovo processo
chiusosi ieri, il reo-confesso ha ritrattato le precedenti versioni, scagionando completamente
il proprietario terriero e sostenendo di aver agito per conto proprio. Suor Dorothy
fu uccisa all’età di 73 anni con sei colpi di pistola, mentre si stava recando insieme
a un collaboratore all’insediamento ‘Esperança’, dove dal 1999 lavorava a un ‘Progetto
di sviluppo sostenibile’: “un’utopia” estranea agli interessi di ‘fazendeiros’ e ‘madereiros’
(commercianti di legname) per consentire a 400 famiglie di contadini indios, meticci
e immigrati, di vivere in un’area di 1400 chilometri quadrati nel rispetto della natura,
grazie ad un’agricoltura a bassa intensità e ai prodotti della foresta. “Suor Dorothy
fu perseguitata in vita e ora è insultata da morta”: ha detto il pubblico ministero
Edson Souza alla lettura della sentenza. Per una singolare coincidenza, rilevano fonti
della Misna contattate a Belém, la sentenza è giunta nelle stesse ore in cui tre vescovi
e un sacerdote minacciati di morte nel Pará denunciavano di fronte alla ‘Commissione
per l'Amazzonia’ della Camera dei deputati di Brasilia, l’esistenza di “un consorzio
del crimine” nello stato amazzonico, già ‘maglia nera’ per le violazioni dei diritti
umani nei confronti di indigeni e contadini ‘senza terra’. “Chi prende posizione a
favore degli esclusi in Amazzonia, diventa automaticamente un nemico dei ‘fazendeiros’,
dei ‘madeireiros’ (mercanti di legname), dei ‘garimpeiros’ (cercatori di diamanti)…Gente
che si arricchisce dalla notte al giorno” ha detto ieri alla Camera monsignor Erwin
Krautler, vescovo dello Xingu, collaboratore e amico di suor Dorothy Stang, da anni
bersaglio di minacce di morte. (R.P.)