Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
In questa Domenica, Solennità dell’Ascensione, la Liturgia ci presenta il Vangelo
in cui Cristo Risorto appare agli Apostoli in Galilea, su un alto monte. I discepoli
gli si prostrano innanzi, ma alcuni continuano a dubitare. Gesù, allora, dice:
«Mi
è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le
nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando
loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato»
Su questo brano del Vangelo,
ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia
alla Pontificia Università Lateranense:
(musica) Prima di salire al Cielo Gesù fa conoscere agli Undici il conferimento
di potere che il Padre gli ha concesso: «Mi è stato dato ogni potere [tutto il potere]
in Cielo e in terra» (Mt 28, 18). «Tutto il Padre ha sottomesso ai suoi piedi» (Ef
1, 22), attesta Paolo dopo aver sperimentato la Sua signoria sulla via da Gerusalemme
a Damasco. Anche Giovanni nell'ultima Rivelazione scrive: «Miriadi
di miriadi e migliaia di migliaia [di Angeli] dicevano a gran voce: "L'Agnello che
fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria
e benedizione"» (Ap 5, 12). A questo preludio in Cielo del
sedersi del Figlio «alla destra del Padre», è strettamente legato il compito che Gesù
assegna ai suoi: Andate, ammaestrate, battezzate, insegnate. Il
raggio d'azione è il mondo intero: tutto l'uomo e tutti gli uomini. L'opera
consiste nel portare tutto il Cielo («nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo») in tutta la terra. Insieme con Lui: «Io sono con voi».