Convegno al Regina Apostolorum su "L’America Latina ed il Progetto Internazionale
dei diritti umani"
Alcuni Paesi dell’America Latina riuscirono a influenzare la Dichiarazione Universale
dei Diritti dell’Uomo con concetti derivanti dalla Dottrina sociale cattolica. È quanto
emerso durante un convegno tenutosi ieri a Roma all’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”
sul tema “L’America Latina ed il Progetto Internazionale dei diritti umani”. L’ambasciatore
degli Stati Uniti presso la Santa Sede, Mary Ann Glendon, organizzatrice del convegno,
ha spiegato all’agenzia Zenit che “l’America Latina ha una lunga tradizione di rispetto
per i diritti umani, che derivano dagli insegnamenti sociali della Chiesa cattolica”.
Su questi fondamenti è stata realizzata e proclamata la Dichiarazione Universale dei
Diritti dell’Uomo del 1948. Presente al convegno anche Padre Luis Garza Medina, vicario
generale dei Legionari di Cristo, che ha invitato a riscoprire “la tradizione degli
Stati Uniti d’America nel praticare, difendere e promuovere i diritti umani”, sottolineando
poi l’intuizione di Giovanni Paolo II che indicò “l’America come un solo continente
che può contribuire alla costruzione di una civiltà di giustizia e amore”. L’ambasciatore
Mary Ann Glendon, già docente di legge nella Facoltà di Giurisprudenza all’Università
di Harvard, ha svelato che la bozza dell’ONU che diede vita alla Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani (1948) fu stilata sulla base della Dichiarazione di Bogotà sancita
dai Pesi latinoamericani. Carta approvata in occasione della nona conferenza Panamericana
del 1948, in cui è evidente l’influsso della tradizione personalista cristiana e del
cattolicesimo sociale espressi nelle encicliche Rerum Novarum e Quadragesimo anno.
(V.V.)