2008-05-02 15:54:12

L'episcopato venezuelano critica la riforma governativa della scuola


“L’educazione è un tema di straordinaria importanza per il Venezuela”. Così si esprime la Conferenza episcopale venezuelana in un ampio e articolato documento incentrato sull’implementazione del cosiddetto “sistema educativo bolivariano” e che, in queste settimane, comincia ad essere applicato a diversi livelli. I presuli ricordano che diversi protagonisti della riforma, associazioni di genitori, rappresentanti di università e sindacati di educatori “criticano l’iniziativa, poiché contraddice la legge organica sull’educazione, tuttora vigente”; dall’altra parte, la riforma “ripropone questioni che già sono state rifiutate nel referendum popolare del 2 dicembre 2007” che, tra l’altro, bocciò le numerose riforme costituzionali proposte dal governo. “Esiste poi – aggiungono i presuli - la pretesa di imporre questo sistema come una decisione già presa che occorre solo rispettare; in realtà, non si è registrato nessun processo partecipativo e aperto a più soggetti, cosa più che indispensabile di fronte ad un tema così importante”. Il documento episcopale denuncia anche l’ambiguità dei comportamenti giacché, a volte, si parla di “proposta e consultazione. Si precisa poi che non c’è fretta e che si può discutere a lungo. Ma si ricorda anche che i nuovi testi scolastici già sono pronti. “Ci preoccupa particolarmente - proseguono i vescovi - la manifesta volontà di porre il sistema educativo al servizio di un determinato progetto politico. Questo modo di procedere, arbitrario ed escludente, sta originando sconcerto, contestazioni, inquietudine e sfiducia, tutte cose che non fanno parte di un clima costruttivo”. Ricordando precedenti prese di posizioni i presuli sottolineano: “I venezuelani vogliono progredire all’interno di un sistema democratico e non sotto sistemi che negano le libertà fondamentali. Perciò rifiutiamo ogni tipo di violenza, odio e lotta di classi. (…) La riconciliazione, chiamata a superare la logica dello scontro e dell’avversario, c’interpella in favore di un cambiamento della nostra mente, del nostro cuore e dei nostri stili di vita”. I vescovi ribadiscono quindi quanto già detto nel “Manifiesto del Colectivo de Organizaciones Católicas en Educación” (L’educazione di cui il Venezuela ha bisogno) che ricorda come l'educazione sia una necessità personale, un bene pubblico, un diritto permanente ed irrinunciabile della persona, un obbligo imprescindibile per la famiglia e lo Stato. Ma il diritto all'educazione implica il diritto di tutti ad “una buona educazione”, ad un'educazione di qualità, in condizioni di equità. "Se garantiremo una buona educazione - si legge nel testo - staremo mettendo le fondamenta affinché le persone possano conquistare gli altri diritti essenziali". Si ribadisce infine che la famiglia è la prima educatrice e la prima responsabile dell'educazione dei figli: questo implica il diritto irrinunciabile a scegliere il tipo di educazione secondo le proprie convinzioni e i propri valori. (A cura di Luis Badilla)







All the contents on this site are copyrighted ©.