Il bene comune al centro della Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali
E’stata presentata stamani nella Sala Stampa della Santa Sede la XIV Sessione Plenaria
della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali che si svolgerà da oggi fino al 6
maggio in Vaticano sul tema “Perseguire il bene comune: come solidarietà e sussidiarietà
possono operare insieme”. La sessione vedrà riuniti studiosi di tutti i continenti.
Sono intervenuti alla conferenza stampa di presentazione mons. Marcelo Sánchez Sorondo,
cancelliere dell’Accademia, la professoressa Margaret Archer, dell’Università inglese
di Warwick e il prof. Pierpaolo Donati, dell’Università di Bologna. Il servizio di
Amedeo Lomonaco:
Grandi
disuguaglianze sociali, ingiustizie, lacerazioni del tessuto sociale ma anche potenzialità
da interpretare alla luce della giustizia, della solidarietà e della sussidiarietà.
E’ il ritratto sugli attuali processi della globalizzazione illustrato da Pierpaolo
Donati:
“L’ipotesi è che i principi di sussidiarietà e solidarietà
in un certo senso vadano a sostituire le ideologie liberali e socialiste. Però il
problema è che questi principi sono in gran parte ancora o misconosciuti o fraintesi
o distorti o disattesi”. Le coordinate della sussidiarietà
e della solidarietà devono essere lette in modo complementare e si deve affrontare
– ha aggiunto Pierpaolo Donati – il deficit della modernità:
“La
modernità ci ha lasciato in eredità una situazione di grandissima carenza per quanto
riguarda la solidarietà. Allora la scommessa è che la solidarietà si possa produrre
attraverso la sussidiarietà, cioè mobilitando le energie della società civile in maniera
promozionale. E quindi, la scommessa in sostanza è che la combinazione di sussidiarietà
e solidarietà sia la chiave per attivare dei circuiti di scambio dove vengano mobilitati
risorse, reciprocità fra le persone e i gruppi sociali per trasformare la globalizzazione
in un tipo di processo sociale che produce beni comuni”.
Molti pensano
– ha poi detto Margaret Archer – che la globalizzazione sia la causa di tante problematiche.
Tale fenomeno – ha spiegato – è invece la conseguenza di processi che stanno trasformando
la società contemporanea. Rispetto al passato – ha sottolineato mons. Marcelo
Sánchez Sorondo – possono comunque emergere, in un contesto globalizzato,
logiche diverse da quelle prodotte esclusivamente dal mercato:
"La globalizzazione
fa emergere radici antiche dell’essere umano e quindi oggi è interessante che i sociologi,
gli economisti, i giuristi stanno facendo vedere che il mondo globale non finisce
nel mercato, ma fa emergere quest’altra dimensione profonda dell’essere umano e la
fa emergere come una nuova possibilità che non c’era prima perché non era così sviluppata
la società".
La chiave, dunque, è quella di trasformare la globalizzazione
in una civiltà del bene comune facendo diventare la solidarietà e la sussidiarietà
i vettori di un radicale cambiamento.