2008-05-01 15:38:24

Zimbabwe: i primi dati sulle presidenziali assegnano la vittoria al leader dell'opposizione Tsvangirai


Secondo alcune fonti della commissione elettorale dello Zimbabwe, il leader dell'opposizione, Tsvangirai, avrebbe vinto le presidenziali svoltesi il 29 marzo scorso con il 47 per cento dei voti. La formazione politica di Mugabe, che ha raccolto il 43 per cento delle preferenze, chiede ora il ballottaggio tra i due candidati. Ma il partito all’opposizione reclama la vittoria e getta ombre su i risultati, parlando di manipolazione dei dati. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Nello Zimbabwe, il leader dell'opposizione Tsvangirai, avrebbe vinto le presidenziali svoltesi il 29 marzo scorso con il 47 per cento dei voti, contro il 43 per cento raccolto da Mugabe, l’uomo che ha guidato il Paese negli ultimi 28 anni. A comunicare l’esito del voto sono state alcune fonti governative vicine alla commissione elettorale. Alla luce di questi primi dati, resi noti a più di un mese di distanza dalle elezioni, alcuni esponenti del partito al potere hanno evidenziato la necessità di andare al ballottaggio. Ma l’ipotesi di un secondo turno di presidenziali è stata subito respinta dal Movimento per il Cambiamento Democratico, il partito all'opposizione già vittorioso alle politiche. Un portavoce della formazione sostiene infatti che le cifre sarebbero state manipolate e che Tsvangirai avrebbe vinto con oltre il 50 per cento dei voti. Si affacciano quindi sull’orizzonte politico gli spettri di un altro periodo di empasse, che potrebbe far degenerare la situazione di caos post elettorale che attanaglia il Paese africano.

 
Somalia
Ancora violenze in Somalia, dove due importanti leader del Movimento islamico somalo sono rimasti uccisi in seguito al bombardamento aereo di un’abitazione a Dusamareb, dove si trovavano all'alba di oggi. La residenza, che apparteneva all'uomo ritenuto il capo di Al Qaeda in Somalia, è stata colpita da quattro velivoli, durante una riunione dei vertici locali del gruppo terroristico. Altre 13 persone sono rimaste uccise nel bombardamento. Alcuni testimoni attribuiscono il raid alle forze statunitensi.

Egitto: tragico incidente bus
Almeno nove morti carbonizzati e 28 feriti. È il pesante bilancio di un incidente stradale avvenuto in Egitto, che ha visto un autobus carico di turisti europei e canadesi ribaltarsi su una strada che attraversa il deserto del Sinai. A bordo del bus c'erano 40 passeggeri. I feriti, fra cui sette gravi, sono stati portati in quattro ospedali del Sinai. L'incidente, avvenuto nella regione di Wadi Ghandal, sarebbe stato provocato dallo scoppio di un pneumatico del veicolo mentre viaggiava a una velocità piuttosto elevata: l'autista ha perso il controllo del mezzo, che si è capovolto e incendiato.

Iraq
Ennesima giornata di sangue in Iraq. A Baghdad, nel quartiere sciita di Sadr City, otto persone sono state uccise negli scontri tra forze americane e miliziani sciiti del leader radicale Moqtada al Sadr. Sempre nella capitale, altre nove vittime si registrano a seguito di un’esplosione avvenuta vicino ad una pattuglia americana. Secondo la polizia irachena ci sarebbero delle vittime anche tra i militari americani, ma nessuna conferma è finora giunta dal comando USA in Iraq. Si apprende intanto che una delegazione parlamentare irachena sciita è partita ieri per l'Iran per negoziare proprio con il capo radicale sciita, Moqtada al Sadr, una soluzione alle violenze tra forze governative e suoi miliziani.

Pakistan
In Pakistan torna a colpire il terrorismo. Un attentatore suicida si è fatto esplodere in una scuola coranica di un movimento radicale, provocando un morto e una trentina di feriti. Secondo alcune fonti non vi sarebbero ancora notizie precise sulle cause dell'attentato nella sede del gruppo religioso denominato “Movimento per la promozione della virtù e lo sradicamento del vizio”, ritenuto vicino ai talebani, avvenuta nel distretto di KLhyber, non lontano dalla frontiera afghana.

Tensioni Russia-NATO
Le azioni della Russia nelle due repubbliche separatiste georgiane della Abkhazia e dell'Ossezia del Sud stanno "aumentando le tensioni e minando l'integrità territoriale della Georgia". Così, il portavoce della NATO, James Appathurai, che si è mostrato molto preoccupato per il sostegno del Cremlino alle regioni separatiste dello Stato caucasico. Anche gli Stati Uniti, attraverso il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Gordon Johndroe, si sono detti preoccupati per le notizie che riguardano la regione.

Inghilterra
Urne aperte in Inghilterra e Galles per il rinnovo di 159 consigli comunali. Tutti i riflettori di queste amministrative sono puntati alla sfida per il municipio di Londra, dove la lotta tra il conservatore Boris Johnson e il sindaco uscente, il laburista Ken Livingstone, si annuncia all'ultimo voto. Nella capitale inglese sono chiamate al voto più di cinque milioni di persone. Un confronto elettorale con una forte valenza politica nazionale, che potrebbe condizionare il futuro della leadership laburista del premier Gordon Brown.

Paesi Baschi
In Spagna la scorsa notte, tre esplosioni si sono verificate nei Paesi Baschi provocando solo danni materiali. Una bomba di forte intensità è esplosa verso mezzanotte in una delle sedi del Ministero del lavoro nella località di Arrigoriaga. Altre due bombe sono esplose poco dopo in prossimità di un ufficio governativo a San Sebastian, causando pochi danni. Avvertimenti telefonici dell'ETA, il gruppo indipendentista armato basco, hanno preceduto la deflagrazione degli ordigni collocati a San Sebastian. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)



 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 122

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