Le congregazioni religiose promuovono a Roma “In Loving Service”, Forum internazionale
nato per la lotta all’AIDS
Nasce per contenere la diffusione del morbo dell’HIV nei Paesi poveri del mondo, ed
in particolare nel continente africano, dove vivono i due terzi dei 40 milioni di
malati. E’ il Forum internazionale promosso dalle Unioni dei Superiori (UISG) e delle
Superiore (USG) generali delle Congregazioni religiose maschili e femminili, in programma
a Roma dal 3 al 5 maggio prossimi. Un’iniziativa che testimonia come la Chiesa cattolica
sia in prima linea nella lotta contro la pandemia e nell’assistenza “globale” ai malati
e alle loro famiglie. Presentato ieri da padre Frank Monks, camilliano, della Commissione
salute UISG e USG e membro del Pontificio Consiglio per la Salute – riferisce il SIR
- il Forum intende promuovere la coordinazione tra i diversi istituti impegnati nella
lotta al morbo, per superare la frammentazione degli interventi e sollecitare il coinvolgimento
delle autorità internazionali con “progetti articolati di lungo periodo”. “Abbiamo
bisogno di trovare una voce unitaria, per creare una rete di collaborazione e di scambio
di esperienze” ha detto suor Dorina Todiello, comboniana, impegnata nel progetto.
La religiosa ha ribadito che la lotta all’AIDS chiama in causa “competenze specifiche
diverse”, giacché “richiede un approccio globale alla persona, sotto l’aspetto spirituale,
economico, affettivo, familiare” ed ha ricordato la difficile condizione di bambini
orfani di genitori vittime del morbo. La “prevenzione” e l’“educazione alla cultura
della vita e alla dignità della persona” ha concluso la religiosa comboniana, sono
la prima “preoccupazione dei tanti religiosi impegnati nella lotta all’Aids”. (C.D.L.)