In Terra Santa celebrata la Solennità dell’Ascensione
Oggi a Gerusalemme, come è tradizione, i frati della Custodia di Terra Santa hanno
celebrato la Solennità dell’Ascensione nel luogo che ne conserva la memoria e che
sorge nella Gerusalemme Est, accanto al Santuario del Padre Nostro, proprio sulla
cima del Monte degli Ulivi. Il vicario custodiale padre Artemio Vitores, che ieri
pomeriggio aveva fatto il solenne ingresso nella cappella, vi ha presieduto stamattina
la solenne celebrazione eucaristica. Come padre Vitores ha sottolineato al momento
delle preghiere dei fedeli, per una felice coincidenza, proprio durante il canto del
Credo (a partire dal momento dell'articolo "et ascendit in caelo") ha suonato la sirena
che oggi, in tutto Israele, ha indicato il minuto di silenzio dedicato alla commemorazione
delle vittime della Shoah. La Santa Messa in latino, partecipata da religiosi e pellegrini,
e concelebrata da numerosissimi sacerdoti, si è svolta all'interno del santuario ottagonale
che (costruito in epoca crociata sul posto dell'Ascensione) è chiamato come riferisce
la pellegrina del V secolo Egeria, Imbomon, che vuol dire "sulla vetta". La piccola
edicola (in passato a cielo aperto, senza cupola) si trova al centro di un recinto
di mura - oggi proprietà musulmana - che è affiancato da una moschea ed è accessibile,
per le celebrazioni, solo in occasione della Ascensione cattolica e di quella ortodossa.
In questo spazio, ieri pomeriggio, come è tradizione, sono state montate delle tende
per permettere ai frati e ai pellegrini di vegliare nel luogo santo. Tutta la notte,
infatti, dopo l'ufficio di vespri e compieta e la celebrazione vigiliare, fedeli di
diverse nazionalità e gruppi di cristiani arabi provenienti dalla Galilea hanno celebrato
le Sante Messe in piccoli gruppi dentro e fuori la piccola edicola ricordando, sotto
le stelle, l'episodio evangelico che a tutti i cristiani ha aperto i cieli. (Da
Gerusalemme, Sara Fornari)