2008-04-30 15:49:04

Approvata in Turchia la riforma sulla libertà di espressione


Il parlamento turco ha approvato una lunga e attesa revisione di una legge criticata dell'Unione Europea, mirata a limitare la libertà di espressione. La riforma riguarda il controverso articolo 301 del Codice penale, utilizzato per perseguire centinaia di scrittori tra cui il Nobel per la letteratura, Orhan Pamuk, accusato di vilipendio allo Stato turco. La riforma dell'articolo 301 del Codice penale è stata approvata con 250 voti favorevoli e 65 contrari tra le feroci critiche dell'opposizione nazionalista. Dopo la riforma, sarà un crimine insultare lo Stato turco piuttosto che la cosiddetta “turchità”, come era in precedenza, e il Ministero della giustizia avrà il permesso di richiedere l'apertura di un procedimento. La pena massima verrà ridotta da tre a due anni. Bruxelles aveva dato una tiepida risposta alla riforma. In un recente viaggio in Turchia, il presidente della Commissione europea, Barroso aveva sottolineato che il Paese stava compiendo un passo nella giusta direzione. Difendendo la riforma dalle critiche dell'opposizione, il ministro della Giustizia, Mehmet Ali Sahin, ha detto che vi saranno ancora restrizioni a chi insulta la Turchia. “Con questa modifica, non si intende permettere alla gente di insultare liberamente la turchita”, ha detto il ministro al parlamento.

Yemen
Sono due le esplosioni avvenute stamani a Sanaa nei pressi dell'ambasciata d'Italia nello Yemen, ma il loro obiettivo non era la sede diplomatica, ma il vicino ufficio delle dogane yemenite. Non ci sono state vittime perché i locali erano vuoti. Sono sette invece i soldati morti e altri 20 quelli feriti ieri sera in un’imboscata tesa da ribelli della minoranza sciita zaidita nella provincia montagnosa di Saada (nord-ovest dello Yemen). Sempre nella provincia di Saada, feudo della ribellione sciita, otto membri della ribellione e tre soldati yemeniti erano stati uccisi in combattimenti, nella notte tra lunedì e martedì. Il Ministero degli esteri italiano sconsiglia i viaggi in Yemen se "non determinati da motivi di effettiva necessità". È presente infatti in tutto il Paese “un elevato rischio di atti terroristici”, che comprendono anche il rapimento di turisti.

Medio Oriente
Oltre dieci razzi Qassam sono stati sparati oggi dal nord della Striscia di Gaza verso il Neghev israeliano e in particolare verso la città di Sderot. Non si segnalano vittime, ma fonti locali precisano che uno dei razzi è esploso all'interno del cortile di una scuola mentre le classi venivano aperte. Nella zona del valico di Erez, miliziani palestinesi hanno inoltre aperto il fuoco verso una pattuglia israeliana. Non si ha notizia di vittime. Ieri, in una conversazione con il premier, Ehud Olmert, il sindaco di Sderot, Ely Moyal, ha fatto presente che la popolazione, dopo anni di bombardamenti quasi quotidiani da parte dei palestinesi, è allo stremo. Secondo Moyal, circa il 15% dei 20 mila abitanti ha abbandonato la città. Intanto, viene reso noto che incendi dolosi si sono verificati negli ultimi giorni in tre sinagoghe nel sobborgo ultraortodosso ebraico di Benè Brak, alle porte di Tel Aviv. Guardando alla Cisgiordania, le autorità militari israeliane hanno chiuso oggi i valichi di transito nel timore che attentati palestinesi turbino la "Giornata della Shoah", che in Israele si celebra stasera e domani. La chiusura dovrebbe essere revocata venerdì prossimo.

Afghanistan
Non si ferma l’ondata di violenza in Afghanistan. Nelle ultime ore si combatte anche a Kabul. Le Forze di sicurezza hanno ingaggiato una battaglia con un gruppo di taleban. Almeno 5 le vittime, tra le quali due degli autori dell’attacco di domenica scorsa al presidente Karzai. Morti anche la moglie e il figlio di uno dei due. Cinque taleban, inoltre, circondati e assediati dalle forze di sicurezza afghane in una casa vicino a Kabul, si sono suicidati per non essere catturati. L’attentato a Karzai, se pure non riuscito, dimostra la pericolosità dei taleban e la concretezza delle preoccupazioni espresse dal ministro britannico Brown di fronte ai partner della NATO. Ad Andrea Margelletti, presidente del Centro Studi Internazionali, Stefano Leszczynski ha chiesto se la missione in Afghanistan sia effettivamente in crisi:RealAudioMP3


R. - La missione afghana è in crisi nella misura in cui continuiamo a considerare l’Afghanistan un problema di sicurezza militare. Non possiamo pensare che un Paese possa considerare la sicurezza basata soltanto su uomini con i fucili, quando in realtà mancano ancora - dopo tanti anni - le più essenziali infrastrutture. Bisognerebbe costruire molto di più, ma questo vorrebbe dire alzare enormemente i costi della missione e credo che pochi Paesi e forse addirittura nessuno abbiano voglia di accollarsi tali costi.

 
D. - La Casa Bianca si dimostra, comunque, fiduciosa per l’andamento del conflitto in Afghanistan. C’è effettivamente qualche motivo valido di fiducia sull’Afghanistan?

 
R. - Decisamente sì. Rispetto al 2001, le cose sono radicalmente cambiate: non c’è più un gruppo di folli ultraortodossi al governo, che nella loro lucida pazzia distruggevano le statue e costringevano migliaia di persone ad uno stato di schiavitù, vietando anche i giochi, vietando il canto degli uccellini, con gli stadi utilizzati soltanto per mostrare le esecuzioni capitali. È stato fatto moltissimo, assolutamente. Ma è necessario fare di più. Non bisogna accontentarsi di ciò che è stato compiuto, ma considerare quanto di buono è stato realizzato così da avere un maggiore sprono e per andare avanti.

 
D. - Possiamo, quindi, dire che questo è un momento veramente cruciale, in cui deve verificarsi la svolta nella politica afghana?

 
R. - Direi di sì. Il rischio di stagnazione è elevatissimo e a subirne le conseguenze è, prima di tutto, la popolazione.

 
Iraq
Si contano morti anche oggi, in Iraq. Due membri dei Consiglio del risveglio anti al Qaida (Sahwa) sono stati uccisi e altri due feriti nell'esplosione di un ordigno a sud-ovest di Kirkuk. Due soldati statunitensi sono periti in due diversi episodi a Baghdad. Per i militari americani, aprile è stato il mese più sanguinoso dallo scorso settembre. La metà delle 46 vittime statunitensi in aprile ha perso la vita a Baghdad, per lo più nel grande quartiere sciita di Sadr City, roccaforte della milizia sciita del leader radicale Moqtada Sadr, dove da settimane sono in corso scontri strada per strada. Inoltre, sono stati trovati ieri notte a sud-rst di Baquba i cadaveri di cinque studenti universitari iracheni rapiti dieci giorni fa. Una settimana prima, nei pressi di Mossul, 42 studenti erano stati sequestrati ma erano poi stati liberati.

Colloqui Iraq-Turchia sulla questione dei ribelli curdi
Il vicepresidente iracheno, Tariq al-Hashimi, arriva oggi ad Ankara per una visita ufficiale di tre giorni, nel corso della quale incontrerà i più alti responsabili del governo turco con cui discuterà, oltre che di relazioni bilaterali, della questione della lotta delle forze armate turche contro i ribelli separatisti curdi del Partito del Lavoratori del Kurdistan (PKK) nell'Iraq settentrionale. Al-Hashimi, come riferisce l'agenzia turca Anadolu, incontrerà oggi il presidente della Repubblica turca, Abdullah Gul, e domani il premier, Tayyip Erdogan, e il ministro degli Esteri, Ali Babacan. Come rilevano osservatori locali, la visita del vicepresidente iracheno in Turchia arriva all'indomani dell'annuncio che Nechirvan Barzani - premier del governo regionale del Kurdistan iracheno, presieduto dal leader curdo Massud Barzani - compirà una visita ufficiale in Turchia entro la fine della primavera. L'invito a Nechirvan Barzani è stato rivolto dopo che giovedì scorso i maggiori leader politici e militari turchi avevano dato il loro benestare all'inizio di colloqui con i curdi iracheni, colloqui respinti per anni in quanto i gruppi curdi del nord Iraq erano sospettati da Ankara di dare appoggio ai terroristi del fuorilegge del PKK.

Iran
Diciassette studenti dell'università Sahand di Tabriz, nel nord-ovest dell'Iran, sono stati ricoverati in ospedale per le conseguenze di uno sciopero della fame. Protestano da molti giorni contro le restrizioni adottate dal Comitato disciplinare dell'ateneo nei confronti di alcuni loro colleghi. Non è stato precisato quante persone stiano scioperando, ma 500 studenti hanno firmato una lettera di protesta rivolta al rettore nella quale chiedono la rimozione del suo vice - giudicato colpevole di “insulti ed errori” - e al ministro dell'Istruzione superiore, affinché intervenga sui problemi dell'Università. Intanto, secondo stime ufficiali, l’inflazione nel Paese si aggira intorno al 20 per cento. Proprio su questo tema la guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, ha preso oggi le difese del governo del presidente Ahmadinejad, affermando che i problemi dell’economia, come i terremoti o la siccità, sono fenomeni comuni anche in altri Paesi e invitando i cittadini a non essere consumisti.

Italia - eletto presidente della Camera
Gianfranco Fini è il nuovo presidente della Camera. È stato eletto questa mattina al quarto scrutinio con 335 voti. Ieri, ricordiamo, Renato Schifani era stato eletto presidente del Senato. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha definito non di parte il discorso di insediamento del neo presidente della Camera e ha sottolineato di aver particolarmente gradito “il riferimento al tema del lavoro e della sicurezza sul lavoro” fatto nel suo intervento. Il capo dello Stato inizierà le consultazioni nei prossimi giorni e affiderà a Silvio Berlusconi l’incarico di formare il nuovo governo. Il servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3


Un lungo applauso "bipartisan" ha accolto l’elezione di Gianfranco Fini a presidente della Camera. E "bipartisan" è stato anche il discorso di insediamento. Fini ha detto che intende svolgere il suo ruolo di terza carica dello Stato da uomo di parte, ma garante di tutti e imparziale. Ha ricordato la sua storia personale, ma ha anche reso omaggio al 25 aprile e alla Festa del lavoro del primo maggio: date, ha affermato, che rappresentano valori autenticamente condivisi da tutti gli italiani. Per Fini, la ricostruzione di una memoria condivisa e la pacificazione nazionale sono ormai state raggiunte, anche grazie all'azione di due presidenti della Repubblica, come Cossiga e Ciampi. Oggi, ha detto Fini, la libertà viene minacciata non dalle ideologie ma dal relativismo culturale. Il neo presidente della Camera ha poi reso omaggio al Pontefice, definito "guida spirituale della larghissima maggioranza del popolo italiano" e "indiscussa autorità morale per tutto il mondo". La laicità delle istituzioni, ha aggiunto Fini, è principio irrinunciabile delle democrazie moderne, ma il parlamento deve riconoscere il ruolo di difesa e di formazione dell’identità della nazione italiana che hanno avuto i fondamenti nella religione cristiana. Un intervento, quello di Fini, che va sulla scia di quello pronunciato ieri dal neo presidente del Senato, Schifani, che ha tra l’altro annunciato una stagione di riforme condivise. Entrambi i discorsi sono stati apprezzati dal presidente della Repubblica, Napolitano. Il capo dello Stato inizierà il 6 maggio le consultazioni. E in tempi rapidissimi affiderà a Berlusconi l’incarico di formare il nuovo governo, che potrebbe giurare tra il 9 e il 10 maggio. Il futuro premier sta lavorando in queste ore non senza difficoltà alla lista dei ministri. Intanto, il Partito democratico si prepara all’opposizione e ha aperto una riflessione sulle sconfitte alle elezioni politiche e al comune di Roma. Il segretario Veltroni ipotizza un congresso anticipato.

 
Italia - approvate nuove linee guida sulla fecondazione assistita
Sono sostanzialmente due le novità introdotte dalle nuove linee guida, rispetto alle precedenti fino ad oggi in vigore per la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, prevista per le coppie definite infertili. Il primo punto nuovo è il "sì" alla possibilità di effettuare la diagnosi preimpianto sull'embrione da impiantare in utero (prima vietata, eccetto la diagnosi preimpianto di solo tipo 'osservazionalè). Il secondo punto è rappresentato dalla possibilità di ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), anche per le coppie in cui l'uomo sia portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili, e in particolare del virus HIV e di quelli delle epatiti B e C, riconoscendo che tali condizioni siano assimilabili ai casi di infertilità per i quali è concesso il ricorso alla fecondazione assistita. La legge fu approvata definitivamente dalla Camera il 10 febbraio 2004 e le prime linee guida nel luglio 2004.

Somalia
Almeno 12 civili sono morti oggi a Baidoa, 250 km a nord-ovest della capitale Mogadiscio, uccisi dai soldati etiopici che hanno aperto il fuoco dopo un attacco armato contro uno dei loro convogli. Sulle ripercussioni di questa nuova violenza in Somalia, ascoltiamo mons. Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti e amministratore apostolico di Mogadiscio, intervistato da Kelsea Brennan-Wessels:RealAudioMP3

 
R. - La violenza indica a quale grado di destabilizzazione il centro-sud della Somalia sia arrivato. Tutto questo ci dice quanto la situazione rimanga difficile. Ci sono due gruppi, a mio parere: uno che si trova nell’opposizione, legato ad elementi fondamentalisti, e l’altro legato probabilmente al governo federale di transizione. Stanno cercando a tutti i costi di far deragliare gli ultimi sforzi che si stanno compiendo per avvicinare le posizioni. So che qualche settimana fa c’è stato un incontro tra alcuni membri dell’opposizione che risiede ad Asmara e il governo di transizione. È stato un passo molto positivo e so che verso la metà del mese di maggio si incontreranno di nuovo le forze del governo di transizione e dell’opposizione qui a Gibuti, per cercare di trovare una soluzione amichevole a questi 18 anni di guerra civile in Somalia.

Egitto
Nel tentativo di placare gli animi esasperati da un'inflazione che ha gettato nella disperazione gran parte degli egiziani, il presidente Hosni Mubarak ha promesso un aumento generale dei salari dell'80 per cento, a partire dal prossimo mese. “L'importante è lavorare con l'obiettivo di un equilibrio tra i livelli salariali e l'aumento dei prezzi”, ha detto il presidente in un discorso in diretta televisiva in occasione della Festa internazionale dei lavoratori. Mubarak ha chiesto al governo di aumentare i salari del 30 per cento, il doppio di quanto previsto per il 2008. Il parlamento si riunirà domenica per esaminare un progetto di legge a questo riguardo. L'inflazione a marzo ha toccato il 15,8 per cento. Il prezzo dei cereali e del pane è cresciuto del 50 per cento dall'inizio dell'anno e dell'olio del 45,2 per cento. I prodotti alimentari in generale sono aumentati del 23,5 per cento. In aprile, c'è stata una serie di proteste contro il carovita e un'altra giornata è prevista per il 4 maggio, 80.mo compleanno di Mubarak. Almeno il 40 per cento degli 80 milioni di egiziani vive sotto la soglia della povertà, con meno di due dollari al giorno.

Mauritania
Le Forze di sicurezza della Mauritania hanno arrestato cinque sospetti terroristi di al Qaida accusati di essere coinvolti nell'uccisione lo scorso dicembre di quattro turisti francesi e nell'attacco all'ambasciata israeliana nella capitale Nouakchott. Fra i cinque c'è anche il 21.enne Sidi Uld Sidna, evaso lo scorso 2 aprile dal palazzo di giustizia della capitale e poi più volte sfuggito alla cattura. Lo si apprende da fonti della polizia Mauritana. “Sono in corso diverse perquisizioni e gli arrestati sono stati trasferiti in un luogo sicuro”, ha detto la fonte, che ha chiesto l'anonimato.

Vertice informale di otto capi di Stato UE
È cominciata stamani a Graz, in Austria, la seconda e ultima sessione di lavori del vertice informale di otto capi di Stato europei, di Italia, Germania, Austria, Finlandia, Ungheria, Lettonia, Polonia e Portogallo. Dopo la prima riunione di ieri pomeriggio sulle prospettive europee del dopo Lisbona, oggi, i capi di Stato affrontano il tema della politica estera e della sicurezza europea. Al tavolo siede anche Mohammed El Baradei, direttore dell'Agenzia internazionale Energia Atomica (AIEA), che ha sede a Vienna. Al termine dei colloqui odierni, i capi di Stato terranno una conferenza stampa congiunta. Il summit fra gli otto capi di Stato fa seguito all'iniziativa dell'allora presidente del Portogallo Jorge Sampaio che invitò i suoi colleghi nel 2003 ad Arriolos. Sono seguiti poi gli incontri di Helsinki (2005), Dresda (2006) e Riga (2007).

Immigrazione clandestina
Altri due sbarchi di clandestini si sono registrati all'alba di stamani sull'isola di Lampedusa. I 39 clandestini sono già stati trasferiti nel centro di prima accoglienza e soccorso di Contrada Imbriacola, dove si trovano oltre 800 extracomunitari sbarcati sull'isola negli ultimi giorni. Sono stati inoltre intercettati altri due mezzi: il primo, con 27 clandestini a due miglia circa al largo di Marina di Ragusa; il secondo con 40 immigrati, tutti uomini a circa 60 miglia a sud di Lampedusa.

La fiaccola olimpica è a Hong Kong
A 100 giorni esatti dall'inizio dei Giochi Olimpici, la fiaccola olimpica è giunta a Hong Kong, l'ex colonia britannica ad amministrazione controllata. Rimarrà in una località segreta fino a venerdì, giorno in cui partirà il tour cinese. Il primo dei 120 tedofori che sfileranno per le strade di Hong Kong sarà Lee Lai-shan, campionessa olimpica di windsurf nel 1996 ai Giochi di Atlanta. Successivamente, la fiaccola olimpica proseguirà per la vicina Macao, ex colonia portoghese, quindi per l'isola meridionale di Hainan. Secondo le organizzazioni filo-tibetane, le autorità di Hong Kong e Macao, che hanno autonomia in materia di sicurezza, hanno negato i visti di ingresso a molti attivisti. In Vietnam, ieri si è conclusa la staffetta dei tedofori che, senza alcun incidente nè contestazione, ha attraversato Ho Chi Minh City, nel sud del Paese. Inoltre, la Cina ha ufficialmente preso le parti degli studenti cinesi che si sono scontrati con i manifestanti pro-tibetani per le strade di Seul, rispondendo al governo sudcoreano, che aveva annunciato provvedimenti nei loro confronti. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

 

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 121

 
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