2008-04-29 15:11:45

Italia, Schifani nuovo presidente del Senato. Le interviste ad Alemanno e Zingaretti


Renato Schifani è il nuovo presidente del Senato italiano. L’elezione è avvenuta alla prima votazione alle 12,40 nell’aula di Palazzo Madama. Si apre così la XVI legislatura della Repubblica, dopo le elezioni politiche del 13 e 14 aprile vinte dal Popolo della Libertà. In corso, anche le votazioni alla Camera dei deputati, dove domani dovrebbe essere eletto Gianfranco Fini. Servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3


E’ dunque Renato Schifani il nuovo presidente del Senato. Nella scorsa legislatura Schifani era il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama. Nel suo discorso di insediamento, Schifani si è impegnato ad essere il garante di tutti. Quella che ci aspetta sarà la stagione delle riforme e della legalità, ha sottolineato ancora il neopresidente del Senato. Prima seduta anche alla Camera, dove i tempi saranno leggermente più lunghi. Solo dalla quarta votazione, in programma domani, basterà la maggioranza semplice. Scontata appare l’elezione a presidente di Gianfranco Fini. Si apre così la XVI legislatura che vivrà nei prossimi giorni momenti importanti con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che affiderà formalmente a Silvio Berlusconi, leader del Popolo della libertà, l’incarico di formare il nuovo governo. Il premier in pectore è da tempo al lavoro per formare la squadra del suo esecutivo. Oggi, ha annunciato la scelta di Gianni Letta come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Berlusconi è tornato anche sulla vicenda Alitalia. Avvisando l’Unione Europea: se dirà no al prestito-ponte deciso nei giorni scorso dal governo in carica, la compagnia di bandiera, afferma Berlusconi, sarà acquistata dalle Ferrovie dello Stato. Intanto, non si spegne l’eco dell’elezione a sindaco di Roma di Gianni Alemanno. Un successo, quello del candidato del PDL, che interrompe 15 anni di egemonia del centrosinistra al Campidoglio. Con alcune eccezioni, prime tra tutti il comune di Vicenza, i ballottaggi di ieri hanno confermato l’onda lunga del centrodestra. Per il Partito democratico di Veltroni si apre una lunga fase di riflessione interna.

 
A margine dell’insediamento della XVI legislatura della Repubblica italiana, dunque, Gianni Alemanno vive la sua prima giornata da neo sindaco di Roma. Nel ballottaggio di ieri, il candidato del Popolo delle Libertà ha infatti ottenuto il 53,7% dei voti contro il 46,3% di Francesco Rutelli, del Partito Democratico. Ascoltiamo Gianni Alemanno, sindaco di Roma, al microfono di Luca Collodi:RealAudioMP3


D. - Sindaco Alemanno, come si sente da nuovo sindaco di Roma ?

 
R. - E' un impegno fortissimo. Sono molto emozionato e sento anche il dovere di prendere questo impegno con uno spirito di servizio e con grande umiltà.

 
D. - Lei ha scritto una lettera a Papa Benedetto XVI e alla comunità ebraica: perché?

 
R. - Perché si tratta di due enormi risorse di questa città. Ovviamente, a cominciare dal mondo cattolico che rappresenta l’identità portante di questa città, sia sul versante dei valori sia sul versante della solidarietà sociale. Si tratta di due enormi risorse con cui noi dobbiamo non solo collaborare, ma realizzare forti sinergie per dare un messaggio alla città e a tutto il mondo.

 
D. - Sindaco Alemanno, quanto conta l’elemento religioso nel suo ruolo di sindaco di Roma, una realtà che coinvolge non solo cristiani ed ebrei, ma anche i musulmani?

 
R. - Io credo che la religione sia un’enorme risorsa per costruire il dialogo fra i popoli e per confermare la dimensione universale della nostra città. Per me, il senso religioso è la prima molla che mi spinge all’impegno politico, al mio impegno sociale. E questo è un mio fatto personale. Ma dal punto di vista del dibattito pubblico, i valori che vengono dal mondo cattolico, dal mondo ebraico, i valori che vengono dalle religioni, sono un punto di riferimento da cui non si può prescindere.

 
D. - Come si può coniugare la sicurezza, che i cittadini chiedono, con l’accoglienza?

 
R. - Io credo che siano due elementi strettamente legati ed inscindibili. Senza il rigore, senza la serietà nel rispetto delle leggi, è impossibile fare accoglienza.

 
D. - Un primo atto che lei prenderà nella prima riunione di giunta comunale…

 
R. - Guardi, la prima riunione di giunta sarà appunto sulla sicurezza. Io voglio andare innanzitutto dal vedovo della signora Reggiani a salutarlo, a portargli ancora la mia solidarietà e dirgli che mai più deve avvenire un atto come quello che sua moglie ha subito. E poi, voglio convocare il Consiglio provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per fare in modo che ci sia un ragionamento serio sulla sicurezza e sull’attenzione al territorio, in maniera tale da compiere una svolta vera nella città. Una svolta che, ripeto, sarà premessa per interventi di carattere sociale e solidaristico.

 
Nicola Zingaretti, candidato del Partito democratico (PD), è invece il nuovo presidente della Provincia di Roma. Al ballottaggio ha riportato il 51,5% dei voti, contro il 48,5% del candidato del Popolo delle Libertà, Alfredo Antoniozzi. Luca Collodi ha chiesto un commento a Nicola Zingaretti, all'indomani della sua affermazione:RealAudioMP3


D. - Presidente Zingaretti, come sta?

 
R. - Bene. A questo punto, un po’ rilassato, ma sento una responsabilità importante per i prossimi mesi.

 
D. - Il ruolo della Provincia è un po’ particolare rispetto a Regione e Comune…

 
R. - Sì: la Provincia è l’Ente di prossimità, di vicinanza sia con i comuni, sia con le persone; è l’Ente preposto a gestire le strategie politiche che fanno altri livelli istituzionali.

 
D. - Sul territorio della Provincia di Roma vi sono presenze importanti: cattolici, ebrei, musulmani. Che riflessione fa?

 
R. - Io ho innanzitutto riscontrato una capillarità straordinaria della presenza cattolica sul territorio e che vedo come una grande energia, perché interviene nei mille risvolti dei bisogni dell’uomo e della persona. Spesso, anzi, sopperisce un po’ alle assenze delle istituzioni; sicuramente, interviene in positivo nel merito dei problemi. Poi, certo, Roma in particolare è anche luogo della capitale mondiale della religione e quindi riveste un ruolo straordinario, tanto più in questo nuovo secolo dove vediamo quanto sia importante vivere la propria condizione religiosa in piena e assoluta libertà e anche nel pieno e assoluto rispetto degli altri. Da questo punto di vista, Roma parla al mondo, davvero.

 
D. - Come coniugare la sicurezza con l'accoglienza?

 
R. - In primo luogo, penso che sbaglino quei politici che cavalcano le paure senza indicare soluzioni. Proprio perché il tema della sicurezza è un problema che colpisce in primo luogo le fasce sociali più deboli dei cittadini, penso che chi ha responsabilità politica di governo, abbia il dovere morale più che predicare paure, di indicare soluzioni. E penso che la solidarietà e la sicurezza siano due pilastri della stessa politica, perché aggredendo il tema della sicurezza, in fondo, si garantisce anche la possibilità alla solidarietà di spiegarsi. L’insicurezza nega la libertà alle persone, nega la libertà di muoversi, di vivere, di creare, di spostarsi: ghettizza migliaia di persone dentro casa.

 
D. - Presidente Zingaretti, quale sarà il primo impegno che prenderà nella prima riunione della giunta provinciale?

 
R. - Già da tempo, penso che la modernizzazione umana della mia Provincia debba essere un obiettivo strategico. Lavoreremo per garantire l’accesso alla rete internet a tutti i Comuni della provincia, attraverso il collegamento wireless. Può sembrare stravagante, ma noi dobbiamo garantire a questo nostro territorio - culla mondiale della cultura, della creatività - di rimanere al passo con i tempi per dare a tutti, a prescindere dal ceto, la possibilità di sfruttare le opportunità che il moderno, e il moderno sano, offre all’uomo.







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