2008-04-25 14:19:07

Un segno di grande affetto del popolo italiano. Così il Papa dopo il concerto offerto in Vaticano dal presidente Napolitano in occasione dei 3 anni di pontificato


Seduti uno accanto all’altro, Benedetto XVI e Giorgio Napolitano hanno assistito ieri pomeriggio nell'Aula Paolo VI al concerto, offerto dal presidente della Repubblica italiana al Santo Padre per festeggiare il terzo anniversario del suo pontificato. Presenti le autorità ecclesiastiche e istituzionali: in rappresentanza della Santa Sede, il presidente della CEI, cardinale Angelo Bagnasco e il segretario generale mons. Giuseppe Betori, George Ratzinger fratello del pontefice, mons. James Harvey, prefetto della Casa pontificia. Sala gremita e pubblico generoso di applausi, sia per il Papa e il presidente che per i musicisti: l'Orchestra sinfonica e il coro di Milano “Giuseppe Verdi” diretti da Oleg Cateani. C’era per noi Arianna Voto:RealAudioMP3

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“Vi è una misteriosa e profonda parentela fra musica e speranza, tra canto e vita eterna. Le magistrali interpretazioni che abbiamo ascoltato ci ricordano, inoltre, il valore e l’importanza universale del patrimonio artistico per costruire il mondo secondo progetti di giustizia e di solidarietà, valorizzando al servizio dell’uomo le multiformi espressioni della cultura mondiale”.

 
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Benedetto XVI ha parole di plauso per l’Orchestra Verdi di Milano, giovani musicisti di talento – dice - impegnati anche ad alleviare, attraverso la musica, situazioni di sofferenza in ospedali e carceri. E apprezza il dono musicale del presidente Napolitano, che reca una riflessione sulla condizione umana, dal Canto del Destino di Brahms alla VII Sinfonia di Beethoven, col suo andamento ineluttabile come l’esistenza:

“Mi piace sottolineare come la musica di Brahms abbia arricchito di religiosa fiducia il 'Canto del destino' di Hölderlin. Questo fatto introduce alla considerazione del valore spirituale dell’arte musicale, chiamata, in modo singolare, ad infondere speranza nell’animo umano, così segnato e talvolta ferito dalla condizione terrena. Grazie, Signor Presidente, per questo atto deferente e premuroso, che ho accolto con vivo compiacimento! In esso ravviso anche un ulteriore segno del grande affetto che il popolo italiano nutre nei confronti del Papa”.

 
E viva consonanza, aveva detto in apertura il capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano, vi è anche rispetto al messaggio del Papa all’ONU:

“Santità, mi consenta di dirle come abbia suscitato in noi sentimento di viva consonanza il messaggio rivolto al mondo dall’alta tribuna delle Nazioni Unite, sui diritti umani come espressione di giustizia, sulla persona umana come soggetto di quei diritti e sulla promozione dei diritti umani come strategia, la più efficace per eliminare disuguaglianze e per accrescere la sicurezza".
 
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Temi affrontati anche nel breve colloquio tra il Papa e Napolitano prima del concerto, come rende noto la Sala Stampa vaticana: ''la dignità della persona umana, i fondamenti dei diritti dell'uomo e l'impegno della comunità internazionale per la loro protezione e promozione; il dialogo fra la ragione e la fede al servizio della crescita integrale della persona e dello sviluppo armonico della comunità umana; il dialogo fra le grandi religioni e il loro contributo per la pace nel mondo”. E anche dal Quirinale si sottolinea il clima positivo stabilito fra il Pontefice e il presidente della Repubblica, di grande cordialità e sintonia. Sigillo tangibile di questa intesa l’omaggio finale al Papa delle alte cariche dello Stato presenti al concerto, dal premier uscente Romano Prodi al ministro dei Beni Culturali, Francesco Rutelli.

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