Uganda e Niger guardano all'uranio per supplire alla carenza di energia elettrica
Da fornitori di uranio a produttori di energia nucleare. È la trasformazione che intendono
operare Uganda e Niger, quest'ultimo uno dei più importanti fornitori di uranio del
mondo. Un passaggio che per realizzarsi necessita di anni, di forti investimenti finanziari
e dell'assistenza tecnica internazionale, ma al quale i Paesi africani guardano con
favore per supplire alla carenza di energia elettrica che colpisce diverse regioni
del continente. Secondo il Ministro ugandese dell'Energia e delle Miniere, Daudi Migereko
– riferisce l’agenzia Fides - “con il continuo aumento della domanda di energia si
prevede che l'energia nucleare avrà un ruolo importante nella fornitura energetica.
L'Uganda ha significative riserve di uranio che possono essere sfruttate per la produzione
di energia”. L'Uganda deve far fronte a un forte deficit elettrico dovuto ad una mancanza
di investimenti e al calo della produzione della centrale idroelettrica di Jinja,
a causa del ridotto livello delle acque sul Lago Vittoria. La produzione della centrale
è così passata da 380 Megawatt a 135 Megawatt, costringendo l'azienda elettrica nazionale
ad utilizzare generatori diesel per produrre 100 Megawatt supplementari. Un costo
inaccettabile sul lungo periodo, visto l'andamento dei prezzi del petrolio. Il governo
per pagare la fattura energetica è stato costretto a costituire un fondo speciale
di 56,5 milioni di dollari, dei quali 40 milioni destinati a coprire i costi delle
centrali termiche. Il potenziale del settore idroelettrico e di altre fonti rinnovabili
dell'Uganda è di 530 Megawatt, sufficienti a soddisfare la domanda di metà delle 5
milioni di case del Paese, che devono essere collegate alla rete elettrica nazionale.
Vi sono poi le necessità dell'industria e delle istituzioni. Il 90% degli ugandesi
non ha accesso all'elettricità. Per creare una propria “filiera” nucleare l'Uganda
deve darsi una legislazione adeguata, cercare investimenti dall'estero e costituire
una forza lavoro con le necessarie qualifiche. Attualmente nel Paese vi sono solo
10 esperti nel settore nucleare. Tra i Paesi africani che stanno prendendo in considerazione
l'uso dell'energia nucleare vi sono Algeria, Egitto, Marocco, Namibia e Nigeria. Anche
il Niger ha espresso l'intenzione di sfruttare localmente le proprie riserve di uranio.
“Il Niger è il terzo produttore mondiale di uranio. Abbiamo deciso di aumentarne il
prezzo alle imprese francesi alle quali lo vendiamo, perché vogliamo investire di
più nel nostro Paese. Costruiremo centrali nucleari nel nostro Paese per vendere energia
a basso costo alle altre nazioni dell'Africa” ha annunciato Mohamed Ben Omar, Ministro
della Comunicazione del Niger, durante una conferenza nella sede romana dell'ISIAO
(Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente).