Migliaia di fedeli al Santuario romano del Divino Amore per celebrare l'anniversario
del primo miracolo
Con una Santa Messa presieduta dal cardinale Angelo Comastri, Vicario del Papa per
la Città del Vaticano, questa mattina nel Santuario romano del Divino Amore si sono
celebrati i 268 anni dal primo miracolo della Madonna. Nel 1740 un viandante che si
stava recando a Roma fu assalito da un gruppo di cani feroci. Il pellegrino, che in
quel momento si trovava nei pressi della torre di una fortezza, alzò gli occhi e vide
sul muro l’effige della Vergine Maria: con fervore pregò di essere salvato e improvvisamente
i cani si dispersero. Da allora quel luogo, dove anni dopo fu costruito il Santuario,
è meta di pellegrinaggio per migliaia di fedeli. Ma per quale motivo questa devozione
si è diffusa così rapidamente radicandosi soprattutto nel cuore dei romani? Federico
Piana lo ha chiesto a don Pasquale Silla, rettore del Santuario del Divino
Amore:
R. –
La devozione si è immediatamente diffusa, perché la gente ha bisogno di trovare un
segno di speranza. Questo Santuario ha un grande valore per la città di Roma. I romani
sono legatissimi per il primo evento che cominciò a richiamare le folle, dopo il
quale fu costruito il Santuario, inaugurato poi nel 1745. E nel 1750, nell’Anno Santo,
fu consacrato solennemente. Questo santuario diventò subito famoso per gli ex voto,
che ricoprivano ogni spazio del Santuario, fino all’esagerazione. Era famoso, comunque,
per le grazie della Madonna. Un evento straordinario accadde nel 1944, quando ci fu
la liberazione di Roma veramente miracolosa. Roma era destinata alla distruzione.
I tedeschi avevano giurato di far saltare la città. Dopo lo sbarco ad Anzio, duemila
carri armati premevano verso Roma e si temeva il peggio. Fu deciso di fare un voto
solenne alla Madonna del Divino Amore, la cui immagine era stata trasportata a Sant’Ignazio
a Roma. Alle 18.00 del 4 giugno del ’44 si fece il voto. Si pensi che appena due ore
dopo, alle 20.00, a Piazza Venezia, arrivavano gli alleati e dalla parte opposta,
in fretta e furia, i tedeschi lasciavano la città. Roma fu salva e libera. Sono due
fatti molto significativi che i romani hanno scolpiti nel cuore.
D.
– Don Pasquale, secondo lei, per quale motivo questo amore per la Madonna e per il
Divino Amore è andato di anno in anno sempre più crescendo?
R.
– Noi abbiamo visto in questi anni raffinarsi la purificazione della devozione popolare.
E’ andata sempre di più diventando biblica, ecumenica, con tutte le caratteristiche
di una vera devozione a Maria. Per cui i pellegrini di oggi non vengono soltanto a
fare, come si diceva una volta, la scampagnata al Divino Amore, ma vengono soprattutto
per i Sacramenti: la Confessione, l’Eucaristia... I fedeli vengono per vivere un rapporto
profondo con Cristo e con la Chiesa. Maria è lì come segno, come stimolo, come incoraggiamento
ad avvicinarsi al Risorto, perchè è lui la fonte della salvezza.