2008-04-24 15:07:23

Elezioni in Nepal: vincono gli ex ribelli maoisti. Vacilla la monarchia


Da movimento armato a primo partito del Nepal, gli ex ribelli maoisti hanno vinto con un ampio vantaggio le elezioni del 10 aprile scorso, passaggio decisivo dalla monarchia alla repubblica. Il loro primo atto rischia, però, di innescare nuove tensioni nel Paese tibetano. Si tratta della ferma richiesta al re Gyanendra di lasciare il Paese. Il servizio di Giancarlo La Vella:RealAudioMP3


Gli ex-ribelli parlano da una posizione di preminenza politica: la maggioranza assoluta nel nuovo Parlamento di Kathmandou. In base ai risultati definitivi resi noti dalla Commissione elettorale, nell'Assemblea costituente, che dovrà dare al Nepal una Costituzione repubblicana, composta da 575 seggi eletti dal popolo e 26 assegnati a personalità eminenti del Paese, vi saranno 220 maoisti, 93 marxisti-leninisti e 107 del Partito del Congresso nepalese filo-monarchico. A detta di coloro che dovranno gestire il nuovo corso istituzionale, il 63enne sovrano Gyanendra deve lasciare il Nepal, per garantire un immediato passaggio dalla monarchia alla repubblica. E proprio tre giorni fa, Gyanendra aveva escluso la sua imminente partenza per l’esilio. Il leader maoista, Prachanda, ha concesso al re quattro settimane di tempo per lasciare il palazzo, dopo di che – ha minacciato – sarà il popolo a costringerlo ad andar via. Una situazione delicata che rischia di innescare nuove tensioni, che sembravano fugate dalle prime elezioni libere dal 1999, avvenute il 10 aprile scorso e che hanno sancito in maniera incruenta il cambio di regime.

Birmania
L’Europarlamento intende ampliare le sanzioni nei confronti della Giunta militare birmana. I 27 ipotizzano provvedimenti specifici tra i quali il divieto di nuovi investimenti oltre all'embargo sullo scambio di beni che danno profitto al regime militare. L’Assemblea ha inoltre invitato il Paese a libere elezioni, al rilascio dei detenuti politici come il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi.

Medio Oriente
E’ di un morto e tre feriti il bilancio di due raid aerei israeliani nella Striscia di Gaza. Ancora da chiarire se la vittima sia un civile o un miliziano palestinese. La prima azione è avvenuta a Beit Hanoun, fonti israeliane riferiscono di un attacco ad un gruppo di guerriglieri, diversa la versione di alcuni testimoni che parlano di un missile lanciato contro una casa. Nel frattempo un altro bombardamento aereo israeliano è avvenuto su Khan Younis: feriti almeno due miliziani. Intanto il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, incontrerà oggi a Washington il capo della Casa Bianca Bush. Ieri durante il colloquio con il segretario di Stato americano, Rice, il numero uno dell’ANP ha chiesto maggiori pressioni su Israele per la nascita di uno Stato palestinese.

Iraq
Ennesima giornata di violenza in Iraq. Tre civili sono stati uccisi e altri 15 feriti nell’esplosione di un ordigno a Baghdad. Sempre per una deflagrazione, a Kirkuk, un ufficiale dell’esercito iracheno è morto e due soldati sono rimasti feriti. Inoltre è giunta la conferma da parte della Turchia di raid aerei, avvenuti ieri, contro presunte basi del PKK, il partito dei lavoratori del Kurdistan, nel nord dell’Iraq. Annunciata e poi smentita la notizia dell’arresto di Ezzat Ibrahim al Duri, braccio destro di Saddam Hussein.

Pakistan
Stop agli attacchi terroristici in Pakistan. E’ quanto ha annunciato il comandante di un gruppo legato ai talebani e ad Al Qaeda dopo l’avvio di trattative di pace tra il governo di Islamabad e i ribelli. Ieri l’esecutivo, frutto delle elezioni del 18 febbraio scorso, ha promesso il dialogo con Tehrik-e-Taliban, l’alleanza di diversi gruppi islamici attivi nelle regioni tribali pashtun al confine con l'Afghanistan. Critiche sono però arrivate dagli Stati Uniti perchè il movimento sarebbe responsabile dell’uccisione di Benazir Bhutto, l’ex premier assassinata lo scorso 27 dicembre a Rawalpindi.

Questione nucleare
Attesa negli Stati Uniti per la diffusione di un filmato della CIA davanti alle commissioni Intelligence di Camera e Senato. Il video, stando ad anticipazioni di stampa, mostrerebbe l’intervento nord coreano in Siria per la costruzione di una centrale nucleare, bombardata a settembre scorso dagli israeliani. L’ambasciatore di Damasco all’ONU ha smentito l’esistenza di una collaborazione con Pyongyang.

Tibet: appello dell'UE alla Cina
La Cina è tornata a ribadire che la questione del Tibet è interna e pertanto ha invitato la comunità internazionale a non interferire. Una risposta all’appello di ieri dell’Unione Europea per un dialogo costruttivo tra Pechino e il Dalai Lama. Un invito giunto in occasione della missione europea in Cina a cui partecipa anche il presidente della Commissione Barroso.

Australia-fiaccola
La fiaccola olimpica arriverà oggi in Giappone dopo la tappa in Australia che si è chiusa senza incidenti di rilievo nonostante i timori della vigilia. Le misure di sicurezza messe in campo dal governo di Canberra hanno evitato disordini, tenendo a distanza 15 mila manifestanti pro-Cina ed un centinaio di attivisti pro Tibet. Sette le persone arrestate.

Zimbabwe-Cina
La Cina ha richiamato il mercantile contenente armi destinate alle forze governative dello Zimbabwe. Una decisione scattata dopo le critiche della comunità internazionale che ha espresso timori riguardo alla possibilità di usarle contro gli oppositori del presidente Mugabe. Nel Paese ancora non si conoscono i risultati delle elezioni presidenziali svoltesi il 29 marzo scorso; mentre quelli delle politiche -favorevoli all'opposizione- sono ora messi in discussione da un nuovo riconteggio delle schede in alcune circoscrizioni.

Costa d'Avorio-ONU
Le Nazioni Unite sostengono il processo di pace in Costa d’Avorio e le elezioni di fine anno. Lo ha ribadito al suo arrivo ad Abidjan, il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon. “Spero che in Costa d’Avorio ci sarà presto pace, stabilità e sviluppo”, ha dichiarato il numero uno del Palazzo di Vetro, aggiungendo inoltre che “la strada per le consultazioni è piena di difficoltà e numerose sfide”.

Record per il prezzo del riso
Ennesimo record per il prezzo del riso che sfonda i 25 dollari sulla piazza di Chicago. Si tratta di un aumento pari al 27 per cento solo in questo mese, sulla scia dei timori per il ridimensionamento delle esportazioni da parte dei Paesi produttori. Intanto si allunga la lista delle nazioni che hanno deciso di tagliare l’export per garantirsi le scorte necessarie al fabbisogno interno: oltre alla Cina, il Vietnam e l’India anche il Brasile sembra in procinto di ridurre le proprie esportazioni.

Alitalia
La Commissione europea ha espresso dubbi sulla natura del prestito ponte che il governo italiano ha concesso ad Alitalia. In particolare Bruxelles vuole capire se si tratta di aiuti di Stato. Intanto riparte oggi il confronto odierno tra i vertici della compagnia di bandiera e i sindacati dopo l’abbandono della trattativa da parte di Air France-KLM. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 115

 
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