2008-04-23 15:19:53

Italia: Movimento per la Vita critica la relazione annuale sulla legge 194


“Una relazione che non si discosta dall’impostazione ideologica delle precedenti”. Così Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, sulla Relazione annuale relativa all’applicazione della legge 194 sull’aborto. Da parte sua, il presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, il cardinale Javier Lozano Barragán, ha sottolineato l’incremento del numero di ginecologi, anestesisti e paramedici che fanno obiezione di coscienza all’interruzione di gravidanza: questo – ha detto il porporato – è un “fatto lodevole” e “segnala un cambiamento di mentalità in favore della vita”. Secondo i dati forniti dal ministero della Salute, le interruzioni volontarie di gravidanza nel 2007 sono diminuite del 3% rispetto all’anno precedente. In crescita il dato relativo alle immigrate, diminuiscono le italiane che ricorrono all’aborto. Ascoltiamo, al microfono di Massimiliano Menichetti, il presidente del Movimento per la Vita, Carlo Casini:RealAudioMP3


R. – La preoccupazione principale è sempre stata - e lo è marcatamente in questa relazione della Turco - quella di difendere la legge 194, come se questa fosse una legge indiscutibile, che va bene e che è giusta. A questo si piegano tutte le risultanze concrete, che risultano dai dati. In particolare, però, non si tiene conto del criterio fondamentale che dovrebbe consentire un giudizio vero e che è il fatto che l’aborto è la soppressione di un essere umano, di un bambino. 130 mila bambini legalmente soppressi in nome della legge e con i soldi dello Stato dovrebbe far fremere di sdegno, di paura. Se non si dice che ci sono di mezzo dei bambini è chiaro che manca il criterio decisivo della scelta.

 
D. – Secondo i dati una riduzione del 3 per cento: le italiane ricorrerebbero sempre meno all’aborto…

 
R. – Io spero che questa diminuzione sia vera, perchè potrebbe anche non esserlo. Basti pensare agli effetti, non della RU 486 che per ora ha avuto una applicazione limitata, ma della pillola del giorno dopo che ormai è venduta in confezioni nel numero di oltre 350 mila all’anno e che rappresenta un aborto clandestino.

 
D. – Ammettendo che il dato sia reale, c’è una maturazione delle coscienze?

 
R. – Io penso che se è diminuito, bisogna anzitutto capire perchè questa diminuzione c’è stata. Il ministro usa il linguaggio “procreazione cosciente e responsabile”, ma in realtà dietro c’è contraccezione, contraccezione e contraccezione ancora una volta. Questo non è vero, perchè nei Paesi dove la contraccezione è più diffusa, l’aborto non solo non diminuisce, ma tende anzi ad aumentare. Io credo che gli italiani più sensibili al messaggio della Chiesa, al messaggio del Papa, al messaggio del Movimento per la Vita sono diventati nel corso degli anni un po’ più responsabili, e questo non per merito della legge, ma nonostante e contro la legge.

 
D. – Su questa linea sembrerebbe il dato dei medici obiettori di coscienza, ovvero il 70 per cento dei ginecologi...

 
R. –Io sostengo che questo dato è positivo e non negativo come in fondo lascia credere la relazione ministeriale. E perchè è positivo? E’ positivo perchè testimonia da parte di coloro che se ne intendono – perchè loro hanno studiato all’Università e nella specializzazione i processi della gravidanza e quindi loro vedono che cos’è l’aborto – che un bambino è un bambino, che il figlio è un bambino. A partire da questa testimonianza - che è scientifica - si tratta di vedere cosa fare, perchè nonostante tutte le difficoltà delle gravidanze difficili o non desiderate, i diritti del bambino siano rispettati naturalmente cercando la collaborazione, il coraggio e la vera libertà delle madri.







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