Cuba: i cattolici fiduciosi del nuovo corso del governo ed auspicano cambiamenti
C’è fiducia tra i cattolici cubani sui possibili cambiamenti e aperture della nuova
presidenza di Raoul Castro, a distanza di 2 mesi dalla sua nomina all’Assemblea nazionale
del potere popolare. E’ quanto emerge da alcune analisi ed editoriali pubblicati sull’ultimo
numero di “Espacio Laical”, la rivista trimestrale del Consiglio arcidiocesano dei
laici dell’Avana, da sempre attenta alla vita sociale, economica e politica del Paese,
ripresa dall'Agenzia Sir. "All’interno del Paese - scrive Lenier Gonzàlez Mederos
- la classe intellettuale e la Chiesa cattolica hanno optato per la fiducia verso
la nuova leadership cubana, invitandola al cambiamento graduale”. Sono questi i due
gruppi della società che, a suo avviso, “hanno dimostrato le posizioni più audaci
e dialoganti nella attuale congiuntura”. Al contrario, la posizione di quegli esuli
di Miami che non vogliono riconoscere la legittimità del nuovo governo, commenta l’articolista,
“limita moltissimo la loro capacità di influire nella dinamica interna del cambiamento”.
C’è, secondo Gonzàlez Mederos, “un certo consenso nella necessità che i cambiamenti
avvengano tramite un processo graduale di aggiustamenti e ristrutturazioni”. Simili
sono le aspettative in ambito internazionale, con molti Paesi, tra cui l’Unione europea,
che “hanno preso molto sul serio le promesse di cambiamenti”. Nell’editoriale di apertura
si invitano tutti i cubani ad una “partecipazione attiva e sicura al disegno del progetto
di governo, ma anche all’esecuzione e al controllo dello stesso”, superando tutti
i soggettivismi e le diverse posizioni. Riguardo al contributo della Chiesa cattolica,
potrà essere più consistente se potrà disporre di “maggiori spazi che facilitino la
sua presenza accanto ai poveri, ai malati, ai detenuti” e trasmettere il “messaggio
di amore e fiducia” tramite “i mezzi di comunicazione sociale, l’educazione e la cultura”.
(R.P.)