2008-04-22 14:30:19

Terminato in Ungheria l'incontro CCEE-KEK, in vista della Conferenza europea cristiano-musulmana del prossimo ottobre. Intervista con il cardinale Péter Erdő


Si è concluso ieri a Esztergom, in Ungheria, l’incontro del Comitato per le relazioni con i musulmani in europa (CRME), promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) e dalla Conferenza delle Chiese Europee (KEK). L’appuntamento rappresentava una sessione di preparativi in vista della grande conferenza cristiano-musulmana europea, in progreamma a Bruxelles dal 20 al 23 ottobre prossimi. Il comunicato finale dell’incontro in Ungheria annuncia la pubblicazione di due documenti per il 2009: uno dedicato ai fenomeni della violenza che coinvolge l’aspetto religioso e un altro sulla formazione del clero e degli operatori pastorali, anche in relazione alla presenza musulmana nel vecchio continente. Su quest’ultimo aspetto si sofferma l'arcivescovo di Esztergom-Budapest, il cardinale Péter Erdő, al microfono di Marta Vertse, incaricata del Programma ungherese della nostra emittente:RealAudioMP3


R . - E’ chiara la necessità di preparare i sacerdoti alle situazioni pastorali che incontreranno nella loro vita e nella loro attività sacerdotale. E dato che in Europa la presenza musulmana è sempre più numerosa e forte, è necessario comprendere ed analizzare anche queste situazioni. Faccio, al riguardo, l’esempio dei matrimoni misti: questo è un argomento che si è trattato già diverse volte nella sezione per il sudest europeo nel Consiglio delle Conferenze episcopali di Europa. I matrimoni misti tra musulmani e cristiani o naturalmente anche tra cattolici ed ortodossi, rappresentano questioni che richiedono, da un lato, un attento approfondimento teologico e giuridico e, dall’altra, un dialogo con le altre comunità religiose per trovare insieme delle soluzioni concordate e pacifiche che possano soddisfare i criteri religiosi di tutte le comunità.







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