"OGM: minaccia o speranza?": dibattito etico-scientifico a San Marino sulle biotecnologie
vegetali
La ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione delle biotecnologie vegetali sono
la soluzione e non il problema dell’approvvigionamento alimentare. Così si è concluso
il convegno organizzato dalle Giunte di Castello di San Marino sul tema “OGM: minaccia
o speranza?”. All’apertura dei lavori, riferisce Zenit, il vescovo di San Marino-Montefeltro
mons. Negri ha invitato ad “allargare gli spazi della ragione” e ha sottolineato “la
necessità di mettere la cultura a servizio del bene comune”. Padre Gonzalo Miranda,
docente di Bioetica all’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”, ha spiegato come la
dottrina sociale della Chiesa, già nella Gaudium et Spes, indichi nella promozione
e utilizzo della scienza il compito dell’umanità per l'edificazione del regno di Dio
sulla terra. Luigi Rossi, Direttore del Dipartimento Biotecnologie dell’ENEA, ha sottolineato
come l’incremento della produttività favorisce l’ambiente perché permette di utilizzare
gli spazi agricoli per altri usi. Il professor Giorgio Cantelli Forti, Presidente
del Polo scientifico-didattico di Rimini, ha spiegato come attraverso la selezione
genetica sia possibile produrre elementi più salubri e ha denunciato l’inquinamento
informativo sugli OGM. Antonio Gaspari, Presidente dei Cristiani per l’Ambiente, ha
rilevato l’enorme potenziale degli OGM per lo sviluppo dei Paesi poveri, in particolare
dell’Africa. Nel corso del convegno è stato ricordato che nel pianeta sono 12 milioni
i contadini che utilizzano già sementi OGM. Di questi 11 milioni vivono in Paesi poveri.
In merito agli OGM la Santa Sede ha prodotto due studi dettagliati della Pontificia
Accademia per la Vita e della Pontificia Accademia delle Scienze, che spiegano i limiti
e i vantaggi delle biotecnologie. (S.G.)