Le sfide della Chiesa in Vietnam: intervista con il cardinale Pham Minh Man
L’evoluzione dei rapporti della Chiesa con il governo vietnamita, le nuove sfide pastorali,
i rapporti non sempre facili tra i fedeli e il clero diocesano: di questo e altro
ha parlato il cardinale Jean Baptiste Pham Minh Man, in una lunga intervista all’agenzia
UcaNews in cui traccia un bilancio dei suoi dieci anni alla guida dell’arcidiocesi
di Ho Chi Minh Ville. Un bilancio - ha detto - nell’insieme positivo, anche se alcuni
nodi sono ancora aperti e resta molto da fare. A cominciare dalle relazioni con il
governo di Hanoi. Se da un lato si notano diversi segnali di apertura del regime,
restano le restrizioni e i controlli che limitano lo sviluppo delle attività della
Chiesa in Vietnam. È il caso dell’educazione, della sanità e di altri servizi sociali
che lo Stato da solo non è in grado di fornire in misura adeguata, ma che è ancora
restio ad affidare alla Chiesa. Un altro nodo poi è quello della restituzione delle
proprietà ecclesiastiche confiscate, oggetto di contenziosi ancora aperti. Per creare
un clima di maggiore fiducia verso la Chiesa, il cardinale Man ritiene fondamentale
il dialogo: “Ho cercato di migliorare il mio rapporto di collaborazione con incontri
e lavorando a stretto contatto con il governo”. Un approccio che qualche frutto lo
ha dato: “Adesso le autorità governative mi chiedono solo di tenerle informate sui
miei impegni, non dobbiamo più chiedere autorizzazioni preventive per ordinare sacerdoti,
trasferire il personale ecclesiastico e le iscrizioni ai seminari”. Questo anche grazie
al mutato atteggiamento di alcuni alti funzionari governativi che “ora considerano
i cattolici come una forza spirituale utile al Paese” e non più come “una forza nemica
che potrebbe insidiare la loro influenza sul popolo”. Quanto alla situazione pastorale
della sua arcidiocesi, segnata in passato anche da incomprensioni tra fedeli e clero,
il cardinale Man rileva come ci siano stati progressi in questi dieci anni: “Con le
mie iniziative pastorali ho cercato di costruire una Chiesa di comunione, portando
un clima di unità tra i fedeli. Fino adesso ho raggiunto il 50% dei miei obiettivi
e la vita dell’arcidiocesi si sta stabilizzando”. (A cura di Lisa Zengarini e Silvia
Gusmano)