FRANCIA A Parigi la due giorni dei vescovi della Commissione mista Europa-Maghreb
PARIGI 22apr08 - Le migrazioni verso l’Europa, le nuove questioni pastorali poste
dai matrimoni misti, le conversioni: sono solo alcuni dei temi discussi ieri e oggi
a Parigi dai vescovi del Maghreb e dell’Europa, all’incontro della Commissione mista
Europa-Maghreb che si riunisce ogni due anni. Il tema della due giorni di quest’anno,
animata dalla Commissione episcopale per la Missione universale della Chiesa insieme
ai Servizi nazionali della Missione universale della Chiesa, della pastorale dei migranti
e degli itineranti e al Servizio nazionale per le relazioni con l’Islam, è: “Diversità
ed evoluzione degli Islam nelle due sponde del Mediterraneo”. Obiettivo della Commissione
mista Europa-Maghreb è quello di consentire ai vescovi la condivisione di questioni
che toccano le Chiese delle due sponde del Mediterraneo per pensare ad una pastorale
che risponda alle problematiche dell’oggi. Nell’ambito dell’incontro saranno anche
toccate le tematiche sottolineate dai vescovi dell’Algeria in una lettera indirizzata
lo scorso febbraio alle comunità religiose dell’arcidiocesi di Algeri e delle tre
diocesi di Constantine (-Ippona), Oran e Laghouat. I presuli, che invitano ancora
una volta alla “solidarietà evangelica” con il popolo algerino, evidenziano gli ostacoli
che in questi ultimi tempi impediscono di viverla. Le difficoltà per la concessione
dei visti di entrata, ad esempio, non consentono ai responsabili delle congregazioni
religiose presenti in Algeria di incontrare le loro comunità e di sostenere il loro
impegno nel Paese. Per di più, quando i visti vengono rifiutati a quei religiosi che
vogliono raggiungere le comunità cristiane per rimanervi, le conseguenze sono peggiori,
per il fatto che la loro presenza sarebbe necessaria per ringiovanire le comunità
e sostituire quanti hanno dovuto lasciare il Paese per motivi di salute o coloro che
Dio ha chiamato a Sé. In seguito ad un incontro con i vescovi della Chiesa algerina,
il ministro degli Affari Religiosi Bouabdellah Ghlamallah ha affermato che lo Stato
non ha alcuna volontà di mettere in discussione la presenza della Chiesa cattolica
in Algeria e che una commissione ministeriale ad hoc studierà le problematiche presentate
dai presuli. Nella loro lettera i vescovi ribadiscono inoltre che la vita al seguito
di Gesù implica la gratuità nel servizio e che la Chiesa in Algeria vuole accogliere
l’altro nel rispetto delle diversità. “Far nascere la comunione tra gli uomini di
tutte le origini, di tutte le culture, è per noi la missione di Colui che ‘ha dato
la propria vita per riunire in unità tutti i figli di Dio dispersi’”, scrivono i vescovi
che sottolineano la volontà di rispettare ogni persona nella propria identità religiosa
e nella propria ricerca personale. “Benedetto XVI – aggiungono – nella sua prima enciclica
ha messo al centro della nostra vita cristiana la convinzione forte del Nuovo Testamento
che ‘Dio è amore’ e ci invita a mettere in atto questa certezza nella nostra vita
quotidiana e attraverso la solidarietà”. Infine i vescovi della Chiesa algerina ricordano
che ad impegnare le comunità cristiane nel Paese sono il sostegno scolastico e quello
all’artigianato, la formazione delle donne e quella professionale, l’aiuto ai portatori
di handicap, alle persone bisognose e agli ultimi, l’accoglienza dei bambini e delle
mamme, la gestione di biblioteche per studenti. Una solidarietà quotidiana, concludono
i presuli, che da decenni, nella relazione tra cristiani e musulmani, ha dato vita
ad una Chiesa locale divenuta feconda per la Chiesa universale. (www.mission.cef.fr-CAMPISI)