VIETNAM Il cardinale Man fa un bilancio dei suoi dieci anni alla guida dell’arcidiocesi
di Ho Chi Minh-Ville
HO CHI MINH VILLE, 21 apr 08 - L’evoluzione dei rapporti della Chiesa con
il governo vietnamita, le nuove sfide pastorali, i rapporti non sempre facili tra
i fedeli e il clero diocesano: di questo e altro ha parlato il cardinale Jean Baptiste
Pham Minh Man in una lunga intervista all’agenzia Ucan in cui traccia un bilancio
dei suoi dieci anni alla guida dell’arcidiocesi di Ho Chi Minh Ville. Un bilancio
– ha detto - nell’insieme positivo, anche se alcuni nodi sono ancora aperti e resta
molto da fare. A cominciare dalle relazioni con il governo di Hanoi. Se da un lato
si notano diversi segnali apertura del regime, restano le restrizioni e i controlli
che limitano lo sviluppo delle attività della Chiesa in Vietnam. È il caso dell’educazione,
della sanità e di altri servizi sociali che lo Stato da solo non è in grado di fornire
in misura adeguata, ma che è ancora restio ad affidare alla Chiesa. Un altro nodo
poi è quello della restituzione delle proprietà ecclesiastiche confiscate, oggetto
di contenziosi ancora aperti. Per creare un clima di maggiore fiducia verso la Chiesa,
il card. Man ritiene fondamentale il dialogo: “Ho cercato di migliorare il mio rapporto
di collaborazione con incontri e lavorando a stretto contatto con il governo”. Un
approccio che qualche frutto lo ha dato: “Adesso le autorità governative mi chiedono
solo di tenerle informate sui miei impegni, non dobbiamo più chiedere autorizzazioni
preventive per ordinare sacerdoti, trasferire il personale ecclesiastico e le iscrizioni
ai seminari”. Questo anche grazie al mutato atteggiamento di alcuni alti funzionari
governativi che “ora considerano i cattolici come una forza spirituale utile al Paese”
e non più come “una forza nemica che potrebbe insidiare la loro influenza sul popolo”.
Quanto alla situazione pastorale della sua arcidiocesi, segnata in passato anche da
incomprensioni tra fedeli e clero, il card. Man rileva come ci siano stati progressi
in questi dieci anni: “Con le mie iniziative pastorali ho cercato di costruire una
Chiesa di comunione, portando un clima di unità tra i fedeli. Fino adesso ho raggiunto
il 50 per cento dei miei obiettivi e la vita dell’arcidiocesi si sta stabilizzando”. (Ucan
– ZENGARINI)