Sul viaggio del Papa la riflessione del cardinale George, presidente della Conferenza
episcopale statunitense
Sulla visita del Papa negli Stati Uniti e all’ONU ascoltiamo, al microfono di uno
dei nostri inviati, Sean Lovett, la riflessione del cardinale Francis Eugene
George, presidente della Conferenza episcopale statunitense:
R. –
The visit of the Holy Father... La visita del Santo Padre agli Stati Uniti
e alle Nazioni Unite, prima di tutto, ha mostrato qualcosa che tutti noi conoscevamo
e cioè che Benedetto XVI è un maestro meraviglioso. Ha parlato in modo chiaro della
verità in rapporto alla libertà, alla pace, ai diritti umani, all’ecumenismo. Penso
in particolare che le sue parole daranno il via ad un nuovo senso della missione delle
Nazioni Unite nel mondo. E’ stata dunque una visita molto importante per la qualità
del messaggio. Un altro aspetto è stato anche l’entusiasmo che ha generato, e in cui
si è vista la dimensione della personalità del Santo Padre, che forse molte persone
non conoscevano bene: la sua umiltà, la sua sincerità, la sua carità e il suo amore
per tutti, specialmente per le vittime degli abusi sessuali. Si è vista la grande
risposta dei giovani e la felicità di un Pontefice che è entrato in sintonia con loro.
E’ stata un’esperienza davvero emozionante per il Santo Padre in questi giorni.
D.
– Come americano è sorpreso da questa incredibile risposta, giunta dai più diversi
livelli: dalle autorità civili e politiche, dai religiosi, dai fedeli e dalla gente
della strada?
R. – We’re surprised only in the sense... Siamo
sorpresi solo nel senso che pur conoscendo la qualità del Santo Padre, non eravamo
sicuri di come effettivamente la gente avrebbe compreso chi era il Santo Padre. Quindi,
è stata una sorpresa davvero piacevole. Penso che lasci la Chiesa degli Stati Uniti
più forte, più unita e certamente lascia noi vescovi con la forza di fare il nostro
lavoro in maniera più efficace che nel passato e di questo gli siamo estremamente
grati.
D. – Il Papa più volte durante la visita
ha affrontato con estrema chiarezza lo scandalo degli abusi sessuali. Gli Stati Uniti
possono ora voltare pagina e guardare avanti con più fiducia?
R.
– I would hope so… Lo spero. Ma molto incoraggiante per i vescovi è stato
il fatto che il Santo Padre abbia approvato quel lavoro che noi abbiamo fatto negli
ultimi anni per cercare di proteggere i bambini. In un contesto sociale dove gli abusi
sessuali sembrano prevalere, la Chiesa ha fatto più di qualsiasi altra istituzione
per cercare di rispondere a questo problema concretamente. Perciò in nessun modo esiste
un distacco tra quello che vuole il Papa e quello che i vescovi americani stanno facendo.
E questo è stato un grande incoraggiamento per noi, per continuare ad affrontare in
modo più ampio il problema, come lui stesso ha detto, perché nell’intera società avvengono
abusi nelle famiglie, nelle scuole e in altri luoghi e le vittime di questi abusi
non sono rispettate nello stesso modo in cui sono state rispettate le vittime degli
abusi sessuali da parte dei preti.