I vescovi del Guatemala in difesa di mons. Ramazzini, minacciato di morte "perchè
al fianco dei poveri"
Solidarietà e sdegno: è quanto ha espresso la Conferenza Episcopale Guatemalteca in
riferimento alle nuove minacce di morte ricevute lo scorso 31 marzo da mons. Álvaro
Leonel Ramazzini Imeri, vescovo di San Marcos. Queste le parole usate dai vescovi:
“Non sappiamo chi siano i responsabili però pensiamo che le minacce siano dovute al
lavoro pastorale in favore dei poveri e degli emarginati che mons. Ramazzini sta realizzando
nella sua diocesi. Siamo sicuri che questa azione codarda provenga da quanti vogliono
nascondere sotto un manto di impunità, tutta la rete di ingiustizia, emarginazione
e morte presente nel nostro Paese”. I vescovi ricordano poi che fu la stessa mentalità
ad uccidere dieci anni fa il vescovo ausiliare di Città del Guatemala, mons. Juan
Gerardi. “Noi, vescovi del Guatemala – continua il messaggio – vogliamo manifestare
pubblicamente la nostra solidarietà a mons. Ramazzini e ai responsabili della pastorale
della diocesi di San Marcos e chiediamo alle autorità competenti che venga avviata
immediatamente un’approfondita indagine su quest’incidente e che si prendano subito
precauzioni per garantire la necessaria sicurezza a mons. Ramazzini”. Infine l’appello
a “tutti i fedeli cattolici e alle persone di buona volontà” perché preghino per “il
nostro fratello vescovo in questo momento difficile”. “Lo Spirito della Pentecoste
– concludono i vescovi – che diede impulso alla testimonianza dei primi cattolici
all’inizio della Chiesa, ci dia la forza e il coraggio necessari per portare avanti
oggi la missione di Gesù e tutti insieme continuiamo ad annunciare il Vangelo dell’amore
e della vita”. (S.G.)