“Dio della pace, porta la tua pace nel nostro mondo violento”. Così il Papa raccolto
in preghiera con la città di New York a Ground Zero
“Dio della pace, porta la tua pace nel nostro mondo violento”. E’ questo uno dei passaggi
più toccanti della preghiera che Benedetto XVI ha recitato oggi nel corso della sua
visita a Ground Zero, il luogo nel quale l’11 settembre 2001 vennero colpite le Twin
Tower, i due grattacieli gemelli simbolo della città di New York, provocandone il
crollo e la morte di 2.896 persone. Sul luogo, un grande cratere profondo un’ottantina
di metri, è aperto ora un enorme cantiere, in cui fervono i lavori di ricostruzione
secondo un vasto progetto del nuovo World trade Center. Gli edifici del nuovo centro,
sovrastati da un nuovo grattacielo che sarà alto più di 500 metri, si specchieranno
in una grande piscina a cascata, il Giardino della Memoria, dedicato al ricordo di
quanti persero la vita qui sette anni fa, e i cui nomi saranno iscritti sulle pareti
della fontana.
Ma sulla visita di Benedetto XVI, ascoltiamo il servizio del
nostro inviato, Pietro Cocco:
Tutti
gli occhi sul Papa, con la città di New York raccolta idealmente intorno a Ground
Zero. Si è svolta così oggi la visita di Benedetto XVI sul luogo in cui
l’11 settembre di sette anni fa uno ‘scenario di incredibile violenza e dolore’ -
come lo ha definito oggi Benedetto XVI – si offrì alla vista dei primi soccorritori
e alla partecipazione attonita di tutto il mondo.
All’ora
di quel terribile momento, le 8.48 del mattino, se ne è affiancata oggi un’altra,
le 9.40, quando Benedetto XVI, ha raggiunto il “Bed Rock” di Ground Zero, la parte
più bassa del cratere, per recitarvi una preghiera di intercessione per le vittime,
i loro parenti, i feriti, per le loro sofferenze, ma anche per pregare per il futuro
del mondo.
Accompagnato dall’arcivescovo
di New York, il card. Egan, erano ad aspettarlo il sindaco della città, Bloomberg;
il Governatore di New York e del New Jersey; e 24 persone in rappresentanza di coloro
che prestarono soccorso - vigili del Fuoco, polizia, protezione civile –e dei feriti
e dei parenti delle vittime.
Ad accogliere
il Papa anche il suono di un violoncello, unico suono a rompere un silenzio surreale,
in una delle zone solitamente più trafficate di New York.
Benedetto
XVI, giunto in papa mobile, a metà della rampa che portava sul luogo della cerimonia,
è sceso per proseguire a piedi fino al cero davanti al quale c’era una piccola vasca
piena d’acqua, prima pietra del memoriale che costituirà il Giardino della Memoria,
dedicato alle vittime dell’11 settembre.
Impossibile
dire cosa stesse passando nei cuori dei presenti, i soccorritori, i parenti delle
vittime, allineati ai lati, mentre il Papa si inginocchiava e rimaneva in raccoglimento
per diversi minuti. E ancora di più nel momento in cui questo uomo di Dio, con parole
semplici ma toccanti, proclamava davanti al mondo la testimonianza di fede dei veri
credenti: “Dio dell’amore, della compassione, e della riconciliazione”:
God
of peace, bring your peace to our violent world: peace in the hearts
of all men and women and peace among the nations of the earth. Turn
to your way of love those whose hearts and minds are
consumed with hatred. Dio della
pace, porta la Tua pace nel nostro mondo violento: pace nei cuori
di tutti gli uomini e le donne e pace tra le Nazioni della terra. Volgi
verso il Tuo cammino di amore coloro che hanno il cuore e la mente
consumati dall’odio.
Qualcosa
di quanto hanno provato, il Papa lo sa. Al termine della preghiera li ha salutati
uno ad uno, cercando di trattenerli nel momento in cui si inginocchiavano davanti
a lui. Ciascuno ha potuto scambiare con lui alcune parole. A loro ha donato una piccola
croce, fatta con il metallo della struttura delle Torri Gemelle. Perché, come recitava
la conclusione della preghiera:
Strengthen
us in hope, and give us the wisdom and courage to
work tirelessly for a world where true peace and love reign among
nations and in the hearts of all. Dio
ci rafforzi nella speranza ci conceda la saggezza e il coraggio di
lavorare instancabilmente per un mondo in cui pace e amore autentici
regnino tra le Nazioni e nei cuori di tutti. Da
New York, Pietro Cocco, RV