2008-04-20 19:14:54

“Dio della pace, porta la tua pace nel nostro mondo violento”. Così il Papa raccolto in preghiera con la città di New York a Ground Zero


“Dio della pace, porta la tua pace nel nostro mondo violento”. E’ questo uno dei passaggi più toccanti della preghiera che Benedetto XVI ha recitato oggi nel corso della sua visita a Ground Zero, il luogo nel quale l’11 settembre 2001 vennero colpite le Twin Tower, i due grattacieli gemelli simbolo della città di New York, provocandone il crollo e la morte di 2.896 persone. Sul luogo, un grande cratere profondo un’ottantina di metri, è aperto ora un enorme cantiere, in cui fervono i lavori di ricostruzione secondo un vasto progetto del nuovo World trade Center. Gli edifici del nuovo centro, sovrastati da un nuovo grattacielo che sarà alto più di 500 metri, si specchieranno in una grande piscina a cascata, il Giardino della Memoria, dedicato al ricordo di quanti persero la vita qui sette anni fa, e i cui nomi saranno iscritti sulle pareti della fontana.

Ma sulla visita di Benedetto XVI, ascoltiamo il servizio del nostro inviato, Pietro Cocco: RealAudioMP3

 Tutti gli occhi sul Papa, con la città di New York raccolta idealmente intorno a Ground Zero.
Si è svolta così oggi la visita di Benedetto XVI sul luogo in cui l’11 settembre di sette anni fa uno ‘scenario di incredibile violenza e dolore’ - come lo ha definito oggi Benedetto XVI – si offrì alla vista dei primi soccorritori e alla partecipazione attonita di tutto il mondo.

 
 All’ora di quel terribile momento, le 8.48 del mattino, se ne è affiancata oggi un’altra, le 9.40, quando Benedetto XVI, ha raggiunto il “Bed Rock” di Ground Zero, la parte più bassa del cratere, per recitarvi una preghiera di intercessione per le vittime, i loro parenti, i feriti, per le loro sofferenze, ma anche per pregare per il futuro del mondo.

 
 Accompagnato dall’arcivescovo di New York, il card. Egan, erano ad aspettarlo il sindaco della città, Bloomberg; il Governatore di New York e del New Jersey; e 24 persone in rappresentanza di coloro che prestarono soccorso - vigili del Fuoco, polizia, protezione civile –e dei feriti e dei parenti delle vittime.

 
 Ad accogliere il Papa anche il suono di un violoncello, unico suono a rompere un silenzio surreale, in una delle zone solitamente più trafficate di New York.

 
 Benedetto XVI, giunto in papa mobile, a metà della rampa che portava sul luogo della cerimonia, è sceso per proseguire a piedi fino al cero davanti al quale c’era una piccola vasca piena d’acqua, prima pietra del memoriale che costituirà il Giardino della Memoria, dedicato alle vittime dell’11 settembre.

 
 Impossibile dire cosa stesse passando nei cuori dei presenti, i soccorritori, i parenti delle vittime, allineati ai lati, mentre il Papa si inginocchiava e rimaneva in raccoglimento per diversi minuti. E ancora di più nel momento in cui questo uomo di Dio, con parole semplici ma toccanti, proclamava davanti al mondo la testimonianza di fede dei veri credenti: “Dio dell’amore, della compassione, e della riconciliazione”:

 
 
God of peace, bring your peace to our violent world:
peace in the hearts of all men and women
and peace among the nations of the earth.
Turn to your way of love
those whose hearts and minds
are consumed with hatred.

 
Dio della pace, porta la Tua pace nel nostro mondo violento:
pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne
e pace tra le Nazioni della terra.
Volgi verso il Tuo cammino di amore
coloro che hanno il cuore e la mente
consumati dall’odio.
 

 Qualcosa di quanto hanno provato, il Papa lo sa. Al termine della preghiera li ha salutati uno ad uno, cercando di trattenerli nel momento in cui si inginocchiavano davanti a lui. Ciascuno ha potuto scambiare con lui alcune parole. A loro ha donato una piccola croce, fatta con il metallo della struttura delle Torri Gemelle. Perché, come recitava la conclusione della preghiera:

 
 Strengthen us in hope,
and give us the wisdom and courage
to work tirelessly for a world
where true peace and love reign
among nations and in the hearts of all.

 
Dio ci rafforzi nella speranza
ci conceda la saggezza e il coraggio
di lavorare instancabilmente per un mondo
in cui pace e amore autentici regnino
tra le Nazioni e nei cuori di tutti.
 
Da New York, Pietro Cocco, RV

 
 







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