Domani il Papa a Ground Zero per pregare in memoria delle vittime degli attentati
dell'11 settembre
Domani, ultimo giorno del viaggio negli Stati Uniti, si svolgerà l'attesa visita a
Ground Zero con la preghiera del Papa in memoria delle vittime degli attentati dell'11
settembre 2001. Sentiamo da uno dei nostri inviato Sean Patrick Lovett come la città
si prepara a vivere questo momento
“Dov’era
Dio l’11 settembre del 2001”? A New York, a ridosso del crollo delle Torri
Gemelle, questa era la domanda che si sentiva piu’ spesso. Dopottutto, l’atto terroristico
che aveva tolto la vita a quasi 3,000 persone e che aveva marcato per sempre la vita
di millioni di altre, era stato compiuto “in nome di Dio”. Ancora oggi,
tanti newyorkesi, a prescindere dalla fede che professono, hanno difficolta’ a riconciliarsi
con un’evento che, adirittura, stentano a riuscire a descrivere. “Come un film d’orrore”…
“Qualcosa di fantascientifico”… Queste sono le frasi che ricorrono con piu’ frequenza,
ma che non comunicano affatto la profondita’ della ferita o la portata del dolore. Piuttosto,
ognuno racconta la sua storia, di qualcuno che conosce qualcuno che ha perso la vita
quel giorno di sette anni fa. Quel che e’ sicuro e’ che non c’e’ cittadino o cittadina
di questa enigmatica citta’ che non sia in grado di descrivere in dettaglio dove stava
e che cosa faceva nel momento del fatidico attacco. Quindi, e’ superfluo
sottolineare quanto sia attesa la visita di Benedetto XVI su quel luogo di violenza
e dolore. Alzando lo sguardo, il papa vedra’ due pezzi d’acciaio che formano
una croce alta 7 metri. Erano delle travi, ricuperate dalle macerie il giorno dopo
la tragedia. L’operaio che l’ha voluto inalzare diceva all’epoca che, per lui, era
il segno che Dio non li aveva abandonati. Secondo molti newyorkesi, la
visita del papa a Ground Zero domani avra’ lo stesso significato.